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Aplha Film presenta "La doppia vita di Kore", il film diretto da Maria Antonietta Mariani in bilico tra realismo e pensiero magico

Gaia, Nina, Teresa e Virginia sono artiste della scena culturale romana: segni, oggetti e relazioni ne animano il processo creativo e le opere. Monica Cembrola ha dichiarato al GdI che “L’arte è un modo di vivere, entrando in relazione con il mondo dell’artista superiamo il nostro ego riconoscendoci più ampi, più grandi e capaci ”

06 Maggio 2024

Aplha Film presenta "La doppia vita di Kore", il film diretto da Maria Antonietta Mariani in bilico tra realismo e pensiero magico

Le protagoniste Virginia Carborelli, Teresa Coratella, Gaia Scaramella e Nina Morocciolo

Aplha Film presenta "La doppia vita di Kore", il film diretto da Maria Antonietta Mariani in cui Gaia, Nina, Teresa e Virginia sono artiste della scena culturale romana. Segni, oggetti e relazioni ne animano il processo creativo e le opere, e l’intreccio delle emozioni e del vissuto delle protagoniste restituisce un racconto in bilico tra realismo e pensiero magico.

Nel cast Virginia Carborelli, Teresa Coratella, Gaia Scaramella e Nina Morocciolo interpretano le quattro protagoniste. Giulio Mariani è il direttore della fotografia, Gabriel Cash all'editing, Fazl Say Composer. Al suono Gianluca Bonucci e Valerio Mazzei, Alex Pozzobon è Forst Assistant Director, Monica Cembrola e Salvatore G.B. Grimaldi Executive Producer. 

Il doc è stato sponsorizzato dalla Monica Cembrola for Art Foundation che si occupa di progetti per talenti emergenti incentrati sulla democratizzazione dell'arte. Per la fondazione questo è stata la prima produzione ma la fondazione è già coinvolta insieme alla regista Maria Antonietta Mariani al seguito della doppia vita di Kore, questa volta attraverso l’universo di artiste palestinesi.

Monica Cembrola ha dichiarato a Il Giornale d'Italia che “L’arte è un modo di vivere: entrando in relazione con il mondo dell’artista superiamo il nostro ego riconoscendoci più ampi, più grandi e capaci”.

Note di regia 

L’intuizione, l’onirico, il magico sono materia viva per l’artista. Con essi ha una familiarità che l’accomuna ai più giovani o a luoghi del mondo che legano il quotidiano al sacro. L’artista conosce l’armonia del contrasto. Controlla luce e ombra. Segue i misteri dell’arte e il suo potere trasformativo. Plasma la materia. Ribalta il sopra e il sotto. Disordina, gioca col caos. Inine, nello scarto incontra la meraviglia. L’atto creativo l’avvicina al divino, purché affronti l’ignoto e non tema l’abisso. L’arte è libertà e incatenamento, avviluppo e separazione. È un continuo scomparire, quasi affondare, e riemergere.

Il film segue metaforicamente il mito di Kore, la fanciulla rapita da Ade. Negli inferi Kore è prigioniera e regina. Per placare la disperazione della madre Demetra, che ha reso arida la terra e desolati gli uomini che la abitano, Zeus concede a Kore di tornare. A patto che non abbia mangiato nulla. I pochi grani di melograno ingoiati dalla fanciulla la divideranno tra due mondi, e determineranno l’alternarsi delle stagioni, il ciclo della morte e della rinascita. Rapite da tracce misteriose le artiste si allontanano dal reale, e quando vi ritornano nelle loro opere emerge un altro mondo. Offerta con un nuovo sguardo, la realtà riiorisce.

Chi è la regista Maria Antonietta Mariani

Maria Antonietta Mariani, classe ‘68, dopo la laurea in Economia a Napoli si specializza in Antropologia e Arti Visive. Nel 2005 ottiene una borsa di studio dalla Goldsmiths University of London. I suoi lavori vengono presentati in sedi come l’Arts and Architecture University of Brighton, la Biennale di Istanbul, la New York University, il Glasgow S cience Centre. Nel 2013 crea Strane Straniere art&anthropology project “best practice” per l’EMWF (Barcellona, 2015) e il Consiglio d’Europa (Technopolis, Atene 2018). 

È autrice e produttrice associata di Strane Straniere (2016) prodotto da Matrioska e Rai Cinema, distribuito da Istituto Cinecittà Luce. Il ilm è presentato alla Festa del Cinema di Roma, esce in sala nel 2017. Nel 2018 vince il premio Altiero Spinelli della Commissione Europea con il romanzo Babylon Ring. Nel 2020 avvia il progetto di ricerca artistica Cronotopiche, candidato ai New European Bauhaus Awards 2021. Il suo progetto di ilm documentario “I Ricambi di Aida” - inalista al Premio Solinas – è selezionato per IDS Academy al Torino Film Industry 2021 e per Pitch Beyond Borders 2023 curato da EWA-European Women’s Audiovisual Network/Wscripted.

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