Venerdì, 24 Ottobre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

20° Roma Film Fest, "Un semplice incidente", il primo film che Jafar Panahi ha diretto dopo l'incarcerazione, vicendo la Palma d'oro

Una serie di coincidenze nefaste o la scoperta, dopo tempo e dolore, del vile e crudele militare che gli ha rovinato la vita? Il film del Premio Oscar iraniano lascia con il dubbio fino alla fine e in fondo prende spunto dalle sue vicende; voto: 7

24 Ottobre 2025

Una scena del film "Un semplice incidente"

Fonte/credits: 20° ROME FILM FEST-Press material, 2025

Jafar Panahi, il regista iraniano detenuto, nella prigione di Evin, dal luglio 2022 al febbraio 2023, con rimozione, dall'aprile di quell'anno, del divieto, imposto dal regime di Teheran, di realizzare film e di viaggiare all'estero, ha vinto, proprio con A simple accident, presentato alla Festa del cinema di Roma, la Palma d'oro 2025. Così, nell'aprile di due anni fa, Panahi, accompagnato dalla moglie, si è recato in Francia per incontrare la loro figlia.

Quanto al film, lo ha comunque realizzato senza l'autorizzazione ufficiale del governo, per tutelare la sua indipendenza creativa da condizionamenti: l'anteprima, cui anche lo stesso regista, costretto in iran dal 2010, era presente, è stata al 78° Festival di Cannes, lo scorso 20 maggio, con il successo anzidetto.

Un semplice incidente è un film della sezione BEST OF 2025 alla 20° Festa del Cinema di Roma, direttrice artistica Paola Malanga (15 ottobre – 26 ottobre 2025).

20°

Una scena del film Fonte/credits: Les Filmspelleas, 20° Rome Film Fest press material

TRAMA

Proprio da un semplice incidente parte una catena inarrestabile di conseguenze, per lo più nefaste, per un personaggio in particolare. All'inizio del film, una famigliola, fatta di padre, con problemi di deambulazione, madre e figlia piccola, sta percorrendo, in macchina, una strada ed è notte; a un certo punto, mette sotto un cane spuntato fuori d'improvviso. L'auto, dopo poco, si ferma; un tizio si propone di sistemarla temporaneamente, ma l'indomani il padre di famiglia la porta dal carrozziere e lì viene colpito e rapito da un uomo. Sembra l'atto di un folle, ma, pian piano, viene fuori che i due si erano conosciuti in circostanze non augurabili e che l'intenzione del rapitore non è delle più rosee. Roso dal desiderio di vendetta, Vahid, così si chiama, ha un dubbio fortissimo sull'identità della sua vittima. Coinvolgendo persone che dovrebbero essere in grado di aiutarlo a capire se si tratti di un aguzzino nel suo passato o di un clone innocente, il protagonista prenderà una decisione sul da farsi. Nel frattempo, le cose si complicano, come immaginabile, e ciascun personaggio farà i conti con il proprio passato, forse elaborando un lutto mai veramente affrontato.  

20°Una scena del film Fonte/credits: Les Filmspelleas, 20° Rome Film Fest press material

NOTE DI REGIA

Il regista avrebbe detto, che pur conoscendo bene la situazione del suo paese e di essere "consapevole che il mio modo di fare cinema comporti dei rischi", si è sempre imposto di accettarne le conseguenze, anche perché "Quanto succede a me non è paragonabile alle sofferenze dei miei concittadini".

Dalla 20° Festa del cinema di Roma

20°

Jafar Panahi Fonte/credits: Majidsaeedi, 20° Rome Film Fest press material 

RECENSIONE

Il film, conoscendo la storia personale del suo regista, sembra avere elementi autobiografici. Ciò detto, sicuramente il tema principale è l'ossessione umana per un passato non facilmente e forse volutamente non cancellabile, con tutto ciò che comporta nella persona che la prova e nel suo più stretto circondario. Il film mostra come un dubbio, per quanto irragionevole, possa tormentare chi lo avverte, anche più dell'ossessione che il dubbio rende incerta nelle sue motivazioni iniziali; insomma, come "non se ne esca". Non è così importante capire e sapere se la vittima del protagonista sia effettivamente chi lui pensa sia, vale a dire, in breve, un torturatore, stupratore e assassino, mentre lo è la sua evoluzione, soprattutto dentro di sè, e quella degli altri personaggi, altrettanto coinvolti perché uniti da un tragico passato comune. Altro aspetto interessante è quello della reazione individuale al dolore occorso, diversa per l'appunto da individuo a individuo, ma anche da singolo a gruppo. Un film non adatto a tutti, naturalmente, e di genere psicologico, molto ben diretto e interpretato, persino nelle ricche sfumature.

20° Una scena del film Fonte/credits: Les Filmspelleas, 20° Rome Film Fest press material

USCITA

Il film esce nelle sale francesi il 10 dicembre 2025 e in quelle italiane già il 6 novembre 2025. Voto: 7

press material 20 rome film festUna scena del film Fonte/credits: Les Filmspelleas, 20° Rome Film Fest press material

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x