07 Dicembre 2023
Francesco Meli, tenore protagonista del 'Don Carlo' de La Prima alla Scala. Fonte: Instagram @francescomeliofficial
Francesco Meli è un famoso tenore, uno degli interpreti lirici più amati e richiesti ultimamente e ricopre il ruolo del protagonista, Don Carlo, infante di Spagna. Giovane innamorato e passionale, cerca in tutti i modi di vivere al meglio la sua storia con Elisabetta, la ragazza che ama.
Nato a Genova il 15 maggio 1980, Francesco Meli si è diplomato al Conservatorio Niccolò Paganini, sotto la guida di Norma Palacios, per poi perfezionarsi con Franca Marriucci e Vittorio Terranova. Il suo debutto è avvenuto nel 2002 in Macbeth di Verdi e come solista nella Petite Messe Solennelle (Piccola Messa Solenne) di Rossini, trasmesse dalla Rai in occasione del Festival dei Due Mondi di Spoleto. Al Teatro alla Scala di Milano invece, ha debuttato a soli 23 anni, ne Des 'Dialogues des Carmelites' diretto da Riccardo Muti, e nel 2004 come Nemorino in 'L'elisir d'amore' di Donizzetti, cantando la parte in moltissimi teatri d'Italia.
Si è distinto prima nel repertorio belcantistico e rossiniano per poi abbracciare quello lirico, con privilegiando le opere verdiane. Nel 2022 ha celebrato un ventennio di successi nella sua carriera.
A La Scala vanta oltre venti apparizioni differenti e ha interpretato oltre cinquanta ruoli, lavorando con i direttori del calibro di Riccardi Muti, Zubin Mehta, Riccardo Chailly, Myung-Whun Chung, Fabio Luisi, Daniele Gatti, John Eliot Gardiner, Nello Santi, Philippe Jordan, Gianandrea Noseda, Lorin Maazel, Antonio Pappano, Riccardo Frizza, Daniele Rustioni, Christian Thielemann e Yuri Temirkanov.
Grazie alle sue doti locali ha visto riconoscersi prestigiosi gratificazioni, come il Premio Abbiati nel 2013 per le sue interpretazioni verdiane, 'La Maschera d'Oro', l''Oscar della lirica', e tanti altri come il 'Premio Zenatello' all'Arena di Verona, il 'Premio Orazio Tosi', il 'Premio Carlo Alberto Cappelli', il 'Premio Pertile', il 'Premio Caruso', il 'Premio Lugo', il 'Premio Prandelli', il 'Premio Mascagni', il 'Tiberini d'Oro', l''ISO d'Oro', la 'Targa Labò' e il 'Pavarotti d'Oro'.
Oltre alla sua ricca carriera come tenore, dal 2021 è anche Direttore Artistico e uno degli insegnanti presso l'Accademia di Alto Perfezionamento per cantanti lirici del Teatro Carlo Felice di Genova.
Nel 2021 e nel 2022 ha interpretato il ruolo di Alfredo ne 'La Traviata', ricoperto anche in occasione del 100° Opera Festival 2023.
Il tenore Francesco Meli ha parlato dell'opera di questa sera, dove lui è protagonista: "Do voce all'adolescente di ieri e di oggi. Un momento è timido. Poi straboccante. Un attimo dopo è innamorato cotto, cammina sulle nuvole. Ma basta un secondo ed è arrabbiatissimo". Un adolescente quindi, con i suoi sbalzi d'umore e i suoi salti mortali emotivi.
"Quello che ci consegna Giuseppe Verdi nella sua opera è ispirato alla tragedia di Friedrich Schille. E io lo voglio raccontare così. In Don Carlo siamo tutti protagonisti allo stesso modo. Certo, vestire i panni del protagonista è una gioia, una soddisfazione e insieme una grande responsabilità perché essendo l'ultimo che esce a prendere gli applausi mi sento il capocordata della compagnia", ha affermato.
Il ruolo di Don Carlo è strano in quanto non possiede un'aria vera e propria: "Questo vuol dire che non puoi mollare mai. Quando hai un'aria tua, un momento in cui puoi dare il massimo, puoi dosare le forze e concentrarti su quello. In un'opera come Don Carlo, invece, essendoci sempre devi essere sempre vigile. In ogni scena, tanto musicalmente quanto emotivamente, il mio personaggio è sempre molto presente, lo senti chiaro che si staglia sul canto di tutti. Così, tutta l'opera è come se fosse una lunga aria di quasi tre ore. Cosa che richiede una grande concentrazione".
Ecco chi è il Don Carlo che vedremo in scena questa sera: "È la terza volta che interpreto questo ruolo. Un ruolo nel quale ho scavato, grazie anche alle indicazioni del regista, e che ho approfondito personalmente. Don Carlo non ha un carattere che si può inquadrare in modo chiaro e netto, mi piacerebbe far emergere i grandi sbalzi emotivi che vive, subendo quello che gli accade intorno. A parte nel duetto con Rodrigo che è lineare, in tutti i momenti successivi assistiamo a grandi fluttuazioni sentimentali: nel primo duetto con Elisabetta, nel giro di sei minuti, cambia umore cinque o sei volte. Don Carlo è una continua tempesta emotiva che sorprende e travolge. È come, lo dico da genovese, se ti mettessi a navigare in un mare forza 3 e improvvisamente questo diventa forza 10".
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