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Rai, scatta la “pax” tra Lega e FdI, in UniRai confermano: obiettivo restare nell’ambito della FNSI. Palese e Abbate in pole per la guida della nuova associazione di viale Mazzini - ESCLUSIVA

Scatta la pace tra Lega e Fratelli d’Italia , alla presentazione della nuova associazione UniRai ci sono tutti i big del carroccio. In UniRai confermano l’intenzione di restare nell’ambito della FNSI ma pesa l'assenza di quest'ultima. In pole per guidare UniRai Francesco Palese di Rai News ed Elisabetta Abbate del Tg1

01 Dicembre 2023

Rai, scatta la “pax” tra Lega e FdI, in UniRai confermano: obiettivo restare nell’ambito della FNSI. Palese e Abbate in pole per la guida della nuova associazione di viale Mazzini - ESCLUSIVA

La prima e forse più importante notizia (ma nessuno dei giornaloni di stamattina lo sà) è quella una di una pacificazione, una vera e propria "pax" tra Lega e Fratelli d’Italia. La presentazione della nuova associazione Unirai, che si prefigge di dare un nuovo corso sindacale all’informazione Rai, fino a oggi schiacciata dalla potente Usigrai, ha visto la presenza degli Stati maggiori del partito del Carroccio. E non era scontato. Giovedì 30 novembre, all’Auditorium Due Pini di Roma, c’è stato il pubblico delle grandi occasioni. A partire da Bruno Vespa che, a sorpresa, ha salutato l’iniziativa ricordando come “dal 1984 a oggi non c'è stato mai un momento non dico di apprezzamento, ma neanche di assenza di dispregio da parte dell'Usigrai, fino a costringermi a uscire dalla Federazione della Stampa. Il fatto che questo sindacato mi abbia costantemente attaccato mi lascia immaginare che le sue valutazioni siano politiche. C'è un problema di democrazia rappresentativa, perché non posso immaginare che tutti i colleghi si riconoscano in Usigrai, escludendo il manipolo di eroi che mi è venuto in conforto". Insomma, Usigrai asfaltata dal Brunone nazionale che guarda con favore alla nascita della nuova associazione.


Al momento Unirai, come hanno spiegato nell’introduzione Giancarla Rondinelli e Umberto Avallone, è “un'associazione libera da pregiudizi politici, non è un sindacato ma è contro il pensiero unico del sindacato. Ha l'obiettivo di valorizzare competenza, merito e diritti dei colleghi”. E infatti vede insieme anime di sensibilità diverse, di centrodestra come di centrosinistra. Tra i promotori dell’iniziativa, sollecitata dal dg Giampaolo Rossi (che ovviamente non andando all'iniziativa si è notato di più...), ci sono vice direttori come Incoronata Boccia (Tg1, già nell’esecutivo Usigrai per Pluralismo e Libertà), Fabrizio Frullani (Tg2) Marco Lollobrigida (Rai Sport) e l'onnipresente Nicola Rao, direttore della comunicazione di viale Mazzini.
Iniziativa partita dall’area di Fratelli d’Italia, ma che poi ha visto il coinvolgimento anche della Lega. Anzi, conti alla mano, ieri le presenze che contavano di più erano proprio dell’area del Carroccio: il commissario Agcom, Massimiliano Capitanio, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Alessandro Morelli, il presidente della commissione bicamerale Enti gestori, Alberto Bagnai, il componente della vigilanza Giorgio Maria Bergesio, e poi giornalisti come il direttore della TGR, Alessandro Casarin, il condirettore Roberto Pacchetti, la direttrice della direzione Relazioni Istituzionali, Angela Mariella, oltre al direttore dell’ufficio studi Francesco Giorgino che ha condotto la serata. E poi anche il consigliere del CDA Rai, Igor De Biasio, insieme agli altri consiglieri Simona Agnes, Alessandro Di Majo e, al suo debutto ufficiale, il consigliere dei dipendenti Davide Di Pietro, che ha auspicato che “il nome Unirai voglia unire i dipendenti della Rai. Sottolineo qui la disponibilità a lasciare aperto un canale di ascolto per tutti i dipendenti".


Per quanto riguarda Fratelli d’Italia l’attesa era tutta per il Ministro Gennaro Sangiuliano che ha inviato un messaggio. Presenti ai panel di discussione i direttori Angelo Mellone (Daytime), Nicola Rao (Comunicazione), Jacopo Volpi (Rai Sport), Paolo Petrecca (Rai News 24), Paolo Corsini (Approfondimento) e i giù citati Casarin e Mariella, cui si è aggiunto l’intervento del corrispondente Rai da New York, Claudio Pagliara, che ha ricordato l’esperienza degli anni ’90 con il Singrai, primo tentativo di creare una voce diversa nell’ambito sindacale giornalistico Rai.


Mentre sul palco si infervorava la parte politica, con il dibattito animato da Massimiliano Capitanio, dai vicepresidenti della Vigilanza Augusta Montaruli e Maria Elena Boschi, e dai componenti Francesco Filini (Fratelli d’Italia), Stefano Graziano (Partito Democratico), Giorgio Maria Bergesio, (Lega), Dario Carotenuto (Movimento 5 Stelle), Maurizio Gasparri (Forza Italia) e Maurizio Lupi (Noi Moderati), in platea iniziava il gioco del chi c’è e chi non c’è. Si sono visti Guido Paglia (possibile prossimo componente del CDA Rai in quota FDI), il direttore di Rai Offerta Estero, Fabrizio Ferragni, il capo ufficio stampa Rai, Fabrizio Casinelli e i direttori dei due principali TG, ovvero Gian Marco Chiocci (Tg1) e Antonio Preziosi (Tg2). Unico grande assente (ma fino a un certo punto) il direttore del TG3, Mario Orfeo. Non sono mancati conduttori come Igor Righetti e Annalisa Bruchi, e politici di lungo corso come il comunista Marco Rizzo e l’UDC, Lorenzo Cesa, oltre al sottosegretario all’editoria, Alberto Barachini. A nutrire speranze verso il nuovo soggetto (che comunque resta ancora un’associazione) sono giornaliste in rampa di lancio come Margherita Basso (Restart), Antonia Varini (Unomattina) e Giulia Bonaudi (lanciata la scorsa estate nel contenitore Weekly). Presente anche Marco Carrara di Timeline e Beppe Malara del giornale radio. In prima fila Leonardo Metalli del Tg1, l'unico uomo in Italia (forse nel mondo...) che sia mai riuscito a fermare Fiorello! Non sono mancati esponenti dei vari sindacati, come il segretario regionale della UilCom, Maurizio Lepri, e la rappresentante dell’editoriale RAI di UGL, Angela Rinaldi ma anche Claudia Pregno componente di minoranza dell'esecutivo Usigrai. Quello che forse è mancato alla giornata di ieri è stato un sano dibattito sindacale, relegato nell’ultima parte della serata, a causa dei tempi troppo lunghi, e forse venuto meno anche per l’assenza della segretaria della Federazione Nazionale della Stampa, Alessandra Costante. Doveva essere la presenza più importante ma alla fine non se ne è fatto nulla. In Unirai c’è chi conferma che l’obiettivo principale è restare nell’ambito della FNSI. Del resto a conti fatti un’uscita, anche di un centinaio di giornalisti, sarebbe più un danno per i bilanci sistema FNSI che non per Usigrai, che di quote ne ha più che in abbondanza. Nei prossimi giorni si capirà di più sull’assetto e sul futuro della nuova associazione. A guidarla dovrebbero essere Francesco Palese di Rainews ed Elisabetta Abbate del Tg1, che in questi giorni sono stati di fatto i portavoce di questa nuova realtà.

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