27 Agosto 2023
Fonte: lapresse.it
La disfida del Tg1 (così la chiama qualcuno lassù al settimo piano; a proposito, sistemate gli ascensori e date un po' più di luce ai corridoi, please) è solo la punta dell'iceberg di qualcosa che sta scuotendo dalle fondamenta il corpacccione di viale Mazzini. Il bersaglio grosso è l'Usigrai perché i sovranisti sanno perfettamente che il vero potere in Rai passa dal controllo o dalla conquista del sindacato. O quantomeno dal metterlo in condizione di non dare troppo fastidio. Ed è quello che, dopo la conquista politica di viale Mazzini, i sovranisti stanno tentando di fare. Con buona pace di chi pensa che basti prendere poltrone qua e là.
Ora la parola d’ordine, dentro e fuori la Rai, è togliere quella parola: unitario. O unico. E adesso i tempi per un nuovo sindacato, meno chiesa rossa e più aperto al dialogo, sono decisamente maturi. La querelle pesante in corso fra Esecutivo Usigrai, Cdr del Tg1 che dovrebbe essere una sua costola, e la componente Pluralismo & Libertà con Stampa Romana è solo l’anticipo dello tsumani, un temporale prima di una vera tempesta che potrebbe cambiare gli equilibri sindacali di viale Mazzini e farli virare verso il centrodestra, o comunque lontano dalla sinistra militante.
Ma il tema è ancora più ampio. Un mese fa ha compiuto un anno la Figec, Federazione Italiana Giornalisti Editoria e Comunicazione. Presidente Lorenzo Del Boca, segretario Carlo Parisi. I numeri dei nuovi iscritti al momento non si fanno, ma moltissimi colleghi sono incuriositi dal progetto. Un altro sindacato è possibile, ora che lo scontro fra le varie componenti è al calor bianco e quello che sta accadendo dentro l’Usigrai è uscito dalla stanze degli incontri sindacali. C’è un problema di credibilità dopo la vicenda dei fondi sottratti da un collaboratore, c’è un tema di uscite dal Sindacato che preoccupa l’Esecutivo ma soprattutto all’interno dello stesso Esecutivo non si parlerebbe più con una sola voce e la leadership del segretario sarebbe ai minimi storici, a oltre un anno dal congresso che sancirà la fine dell’era Macheda e un nuovo inizio probabilmente con un segretario giovane (o una donna) e una squadra completamente rinnovata. Ma in questi 14 mesi che separano l’Usigrai dal redde rationem molto cose possono accadere, comprese uscite clamorose (Cora Boccia, promossa vicedirettore al Tg1, ha lasciato ad Amerigo Mancini, caporedattore del Gr, e Lidia Galeazzi del Tg2 ha lasciato i Garanti ed è stata sostituita da Claudio Pappaianni, volto della Tgr Campania, cronista non propriamente legato all’attuale vertice sindacale e che vorra' dire la sua).
Settembre sarà un mese di risposte alle molte domande poste negli ultimi mesi ma stavolta un nuovo Sindacato, anche in Rai, è davvero possibile. L'ipotesi spaventa a tal punto che la disfida del Tg1 è soltanto l'antipasto di quello che potrebbe accadere.
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