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Rai, disco rosso per la nomina di Fuortes alla Scala di Milano. Sfida a due tra Bazoli e Micheli

Verso lo scambio di direzioni Coletta-Ciannamea

01 Aprile 2023

Rai, disco rosso per la nomina di Fuortes alla Scala di Milano. Sfida a due tra Bazoli e Micheli

La "botta" non è stata indolore, ci riferiamo allo stop alla nomina dell'AD Rai, Carlo Fuortes, alla guida della Scala di Milano da parte di tutte, ma proprio tutte, le Organizzazioni Sindacali del Teatro Piermarini.
Un comunicato netto: la Scala non deve essere oggetto di scambio politico. Facile il ragionamento: Milano non è terreno di pascolo del generone romano, ovvero usata per fare spazio alla nuova governance di viale Mazzini.
Però non ci sono solo i sindacati a sbarrare la strada a Fuortes, lo stesso sindaco Sala lo ha detto chiaramente, tant'è che nel cda del Teatro milanese fissato per il 27 non è prevista alcuna nomina. Quindi dopo l'approvazione del bilancio Rai, il 20 aprile, l'AD continuerà serenamente a occupare l'ufficio al settimo piano.

Dietro al disco rosso arrivato dai lavoratori, si nasconde il vero duello dentro il cda scaligero tra Nanni Bazoli e Francesco Micheli. Il presidente Emerito di Banca Intesa, suocero di Sala, difende senza indugio il rito Ambrosiano delle decisioni. L'imprenditore Micheli, vicinissimo all'ex ministro Franceschini, vuole intestarsi l'arrivo di Fuortes per ottenere il beneplacido del quarto mandato in cda. Dunque chi ha già scritto i nuovi organigrammi di viale Mazzini (e sono in tanti a trattare in questa fase) deve pazientare. Anche perché nel frattempo da viale Mazzini, come già anticipato la scorsa settimana, fanno sapere che senza la possibilità di approdare alla Scala di ribaltone non se ne parla proprio.

Organigrammi che vedono sempre più consolidarsi il nome di Gian Marco Chiocci al Tg1 in quota Chigi, con Forza Italia che chiede ovviamente il Tg2 per Antonio Preziosi (Rao potrebbe finire agli approfondimenti al posto del candidato in pectore Corsini) sostituito da Giuseppe Carboni a Rai Parlamento. In ribasso le quotazioni di Mario Orfeo al Tg3 (Crescimbeni e Sala potrebbero sostituirlo) mentre sono stabili quelle di Alessandro Casarin alla Tgr. Riprende quota Francesco Pionati al Giornale Radio. Lunga esperienza aziendale, già notizia politico e prima firma del Tg1 anni Ottanta e Novanta, attualmente pare sia molto ascoltato da Matteo Salvini. Restano Rainews e Rai Sport. Paolo Petrecca sempre forte sulla tolda di comando della Palazzina F, anche se avrebbe il profilo adatto per riorganizzare la redazione di Rai Sport. Per questa testata sono ora in corsa Angela Mariella o Roberto Pacchetti come traghettatore. Anche se quest'ultimo ha già fatto sapere di essere concentrato solo sulla Tgr.

Intanto, ai piani alti di viale Mazzini si mormora di un clamoroso scambio: Stefano Coletta potrebbe prendere il posto di Marcello Ciannamea alla Direzione Distribuzione mentre quest'ultimo potrebbe approdare al posto di Coletta (con in aggiunta il Day Time).

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