18 Maggio 2022
Accelerare la trasformazione della Rai in digital media company, accrescere la qualità dell'informazione, attrarre e fidelizzare il pubblico giovane. Sono alcuni degli obiettivi indicati nell'atto di indirizzo propedeutico all'intesa tra l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e il Ministro dello sviluppo economico sul contratto di servizio della Rai. L'atto è stato approvato oggi in Consiglio dei ministri. Il nuovo contratto 2023-2028, secondo le indicazioni approvate in Cdm, dovrà prioritariamente indicare obblighi e impegni, garantendo e salvaguardando la sostenibilità economica, l'efficienza aziendale e la razionalizzazione della spesa. Allo stesso tempo, dovrà ridefinire la missione del servizio pubblico, in una prospettiva pluriennale, secondo i principi di rilevanza, inclusività, sostenibilità e credibilità e introdurre obiettivi misurabili e potenziare le modalità, gli strumenti e gli organi di verifica del raggiungimento degli obiettivi. L'atto prevede anche che il contratto debba assicurare alcuni obiettivi strategici: accelerare la trasformazione della Rai in digital media company; accrescere la qualità dell'informazione; attrarre e fidelizzare il pubblico giovane, anche attraverso lo sviluppo della piattaforma Raiplay. Tra gli altri obiettivi indicati ci sono la valorizzazione del ruolo delle donne nella società e nel lavoro e la trasmissione e la promozione in Italia e nel mondo dei valori culturali e civili, in particolare la cultura dell'impresa e del lavoro. Il contratto dovrà anche valorizzare le unicità paesaggistiche e culturali italiane; diffondere e incoraggiare lo sport e gli stili di vita sani; promuovere la conoscenza delle nuove sfide della transizione ambientale e digitale; rafforzare accessibilità e inclusività e diffondere una cultura nazionale delle disabilità; sostenere lo sviluppo dell'industria audiovisiva nazionale; rafforzare il ruolo e l'evoluzione tecnologica del servizio pubblico radiofonico; ottimizzare la capacità trasmissiva e il livello di copertura delle reti Rai. L'atto del Cdm impone anche la necessità di garantire una informazione "obiettiva, veritiera, pluralista e completa", anche attraverso il "contrasto alla disinformazione" e di destinare tutte le entrate straordinarie (come quelle derivanti dalla possibile valorizzazione di Raiway) alle attività del servizio pubblico. Prioritaria, infine, anche una razionalizzare la spesa.
In realtà l'unica vera notizia del mammozzone partorito da Giorgetti al Mise è la penultima ovvero che si può fare cassa con i soldi della vendita di Raiway. Il resto è poesia.
Detto questo, avremo presto altri giri di nomine a viale Mazzini. Finalmente, dopo tante candidature, pare sia stato trovato il nome giusto al Tg1 per la fondamentale posizione di capo del politico (do you remember elezioni?): a Saxa Rubra gira con insistenza il nome di Mario Prignano.
Per l'analoga posizione al Tg2 invece, anche da quelle parti impazza il totonomi (Malara, Martinelli ecc ecc) ma il direttore Gennaro Sangiuliano ha le idee chiare in proposito: sceglierò soltanto dopo le prossime elezioni politiche, cioè nei primi mesi del 2023.
Tutti lo cercano, tutti lo vogliono vogliono: si tratta di Gianmarco Sicuro inviato in Ucraina in forze al TG2. Visto il successo del suo lavoro ora lo vorrebbero in molti in video, a cominciare dal TG1 e dal TG3. Ma dovranno accontentarsi: la direzione del Tg2 non concederà mai l'autorizzazione.
Fuortes, ennesima marcia indietro: vi ricordate quando la Rai aveva deciso che non ci potevano essere più di dieci prestazioni esterne per i giornalisti (max due al mese)? Ebbene, ora non c'è più limite per le prestazioni esterne dei giornalisti (presentazioni libri, dibattiti, moderazioni ecc ecc) purché fatte al di fuori degli orari di lavoro. Insomma, torna tutto come prima.
Marco Sabene potrebbe condurre Tg2 Post in estate? Ah saperlo...
Rainews24 x Capaci. La testata guidata da Petrecca sarà a Palermo per trasmettere direttamente da lì Tg e speciali fino al 23.
Chinzari, Metalli e Lozito (cioè il cdr del Tg1) hanno vergato una nota per segnalare che "spiace molto che negli ultimi giorni i colleghi della carta stampata si siano focalizzati su particolari di una vicenda giudiziaria che avrà il suo corso. Senza entrare nel merito, troviamo inaccettabile che il Tg1 sia oggetto di prese in giro e facili battute. Chiediamo all’azienda di garantire la tutela del marchio Tg1 e il rispetto del lavoro di tutti".
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