05 Aprile 2022
Kenny Rock ha rilasciato un'intervista al Los Angeles Times riguardo lo schiaffo dell'attore Will Smith verso il comico Chris Rock durante uno sketch comico sul palco della serata più famosa degli Stati Unito, seguitissimi in tutto il mondo. Ecco alcune delle sue affermazioni sulla vicenda.
Durante un'intervista sul Los Angeles Times uscita lunedì 4 aprile, il fratello del comico si dimostra rammaricato per quanto riguarda l'accaduto. Il fratello sembra essere leggermente più rancoroso del nostro Chris Rock. Dice infatti che, secondo lui, il fratello non dovrebbe accettare le scuse dell'attore. "Non penso che siano scuse autentiche”, ha dichiarato infatti al Los Angeles Times.
Con tono sinceramente dispiaciuto, aggiunge: "Mi divora a guardare la scena più e più volte perché vedi una persona cara che viene attaccata e non c'è niente che tu possa fare a proposito”.
Per chi vive su un altro pianeta e non sa cosa sia successo la fatidica notte in questione, ci pensiamo noi: durante la cerimonia della 94esima edizione degli Oscar, Chris Rock, durante uno sketch comico, ha fatto una battuta un po' infelice riguardo la moglie dell'attore, Jada Pinkett Smith: l'attrice soffre di alopecia, una patologia che le ha fatto perdere i capelli. Chris Rock ha avuto la brillante idea di paragonarla a Demi More nel film Il soldato Jane, in cui l'attrice aveva la testa ragazza. Smith sembrava riderci su ma poi, vedendo quanto la moglie ci fosse rimasta male, si è alzato, si è avvicinato al palco in cui si stava esibendo il comico e gli ha mollato uno schiaffo in piena faccia.
Poco dopo, Will Smith tornò nel palco per ritirare il suo primo Oscar e fece delle scuse.
Il 42enne fratello del comico Kenny Rock ha dichiarato: "Mio fratello non era una minaccia per Smith. Lui non ha avuto rispetto per Chris in quel momento così importante, in cui l'ha "sminuito” di fronte ai milioni di spettatori degli Oscar".
Effettivamente il comico stava solo, facendo cose da comico. La sua battuta era infelice ed evitabile? Sì. Ma lo schiaffo era ancora più evitabile, caro Smith.
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