31 Marzo 2022
Nata a Pistoia il 2 febbraio del 1979, Serena Magnanensi è laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Firenze ed è giornalista pubblicista. Nel 1993 comincia a collaborare con TVL, tv locale di Pistoia, e successivamente con altre tv del circuito toscano. Nel 2007 inizia a lavorare come conduttrice a Sat2000 nel programma Formato Famiglia. Dal 2008, è impegnata costantemente come inviata e conduttrice su Rai1.
Dalla gavetta nelle tv locali fino alla Rai. Com’è avvenuto questo passo?
«Direi che più che un passo è stato un cammino fatto di tanti piccoli passi. Aver lavorato in tante tv locali mi ha dato la possibilità di spaziare dal tg ai programmi comici, così come l’aver condotto tanti spettacoli live, dalle feste di piazza ai convegni. Mi ha permesso di farmi le ossa e arrivare abbastanza preparata quando ho avuto la fortuna di essere chiamata dalla tv nazionale. La chiave di volta è stato sicuramente l’incontro con la VegaStar, che ha creduto in me e mi ha seguito passo passo dal 2000 fino a oggi.»
Si ricorda il suo primo programma in Rai? E poi quelli a seguire…
«Certamente! Il primo programma è stato La Vita in Diretta, dal 2007 al 2014. Contemporaneamente, ho lavorato come inviata anche per Le Amiche del Sabato e I Migliori Anni. Dal 2014, mi sono spostata alla mattina con Uno Mattina, A Conti Fatti, Buongiorno Benessere e poi il programma al quale forse sono più legata perchè non avevo più il ruolo di inviata ma di conduttrice, Mezzogiorno Italiano, sempre su Rai1.»
A chi deve dire grazie per quest’importante passaggio professionale?
«Sicuramente a Fernando Capecchi e a tutto il suo staff. Quello della tv è un ambiente particolare e spietato, se non hai chi ti segue, ti consiglia e ti tutela è impossibile rimanere a galla. Devo dire grazie anche a TVL e al suo direttore Luigi Bardelli perchè è cominciato tutto lì e anche a Daniel Toaff e Cesare Zavattini, rispettivamente capostruttura e autore della Vita In diretta. Persone di rara competenza e serietà. Infine, ovviamente, un grazie va alla mia famiglia, che mi ha sempre supportato.»
Prossimamente, la vedremo di nuovo in un’importante tv locale con il programma Lei non sa chi sono io. Ci vuole dare qualche informazione e delucidazione?
«Questo è un programma in onda su 50canale, ogni giovedì alle 21.30. Io lo definisco il mio “giochino” perchè ho carta bianca e posso sbizzarrirmi come voglio. In tanti anni da inviata, ho incontrato molti personaggi dello spettacolo ma raramente ho avuto la possibilità di conoscerli veramente. Con Lei non sa chi sono io invece, non abbiamo vincoli o paletti, e posso intervistare i personaggi per un’ora e mezzo e scoprire lati inediti.»
Al di là di questo progetto, bolle qualcos’altro in pentola per il futuro?
«Una delle poche cose che ho imparato in questi anni è che non si parla del futuro! Però un bis del presente non mi dispiacerebbe.»
Per una mestierante dello spettacolo, quanto è stato duro il periodo del Covid? Lei come lo ha passato?
«Personalmente, devo dire che ho avuto sempre la fortuna di lavorare. La tv non si è “spenta”, anzi, in quel periodo in cui le persone erano a casa, abbiamo anche intensificato cercando di portare un po’ di leggerezza. Certo, tutta la parte degli spettacoli live e teatrali è venuta totalmente a mancare, ma rispetto a altri colleghi, mi ritengo privilegiata.»
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