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Striscia la Notizia perde contro la concorrenza di Rai1? Scopriamo perché

Il programma satirico di Antonio Ricci è una perla miliare di Mediaset e della tv italiana, che ogni sera catalizza 4 milioni di telespettatori. Perde la sfida contro Soliti Ignoti per varie ragioni

10 Marzo 2022

Striscia la notizia

Striscia la notizia (foto LaPresse)

Partiamo da un presupposto: incollare quattro milioni di telespettatori nell’access prime time di una rete televisiva italiana, negli ultimi anni, è cosa ardua. Eppure, Striscia la Notizia, dopo 35 anni, ci riesce ancora, merito della credibilità acquisita negli anni, della fiducia da parte di Mediaset, del team di lavoro, inviati e conduttori, oltre alla contorta ma geniale mente dell’immarcescibile Antonio Ricci. C’è però un dato oggettivo: perde ogni sera contro Soliti Ignoti condotto da Amadeus; la distanza è di poco più di un milione di telespettatori e una manciata di punti di share. Non sono poca cosa.

Amadeus è il personaggio del momento, forte del successo del programma quotidiano ma soprattutto del Festival di Sanremo, per cui il conduttore ha rinnovato altri due anni. Se ci mettiamo anche il suo status familiare impeccabile, con la moglie Giovanna e il figlio sempre al fianco, e un volto che lo rende non poco familiare al telespettatore, allora si comprende molto del suo meritato successo. Tornado a bomba sulla rivalità Canale5-Rai1, c’è da constatare che mentre il secondo tira dritto per quasi 50 minuti, il primo ha due interruzioni pubblicitarie. Canale5 vince sul target commerciale, Rai1 su quello totale ed è lì che le due concessionarie, Publitalia e Rai Pubblicità, si contendono brand, target e spot.

Striscia la Notizia, prendendo un pubblico più giovane, ha l’onere di dover cambiare spesso conduttore perché il telespettatore si stanca più spesso, mentre il target di Rai1 esige rassicurazione e familiarità. Soliti Ignoti è un game curioso che stuzzica il telespettatore e lo induce a ragionare, Striscia è un tg satirico al cui interno ci sono tanti servizi di varia natura. Mentre il giochino di Amadeus ha lo stesso modus operandi in ogni puntata, il programma di Antonio Ricci condotto dal Ezio Greggio & Co è più dinamico e offre in ogni puntata rubriche, sketch e servizi sempre diversi; si può incolpare a Striscia quello di non osare più come un volta: potrebbe inserire nuove rubriche fastidiose che riguardino politici e personaggi dello spettacolo, tornare a fare inchieste per smascherare i “magheggi” di maghi, imprenditori, onlus, ecc, battere il chiodo con argomenti che facciano parlare telegiornali, blog e giornali. Sembra che Striscia, al di là di piccolissime variazioni, si sia adagiata sugli allori; può ancora tanto, se volesse scardinare le acque dell’informazione e fare un intrattenimento più incisivo, come attuava fino a pochi anni fa. È vero, il telespettatore è cambiato, ma quello della tv generalista non poi così tanto; la sfida è accaparrarsi una fetta del pubblico giovane (generazione Z e millennials), sempre in bilico tra serie in piattaforme web e intrattenimento in tv.

Da qui, risalirebbe la china e darebbe di nuovo filo da torcere alla concorrenza, poiché non solo le altre tv tornerebbero a parlare di Striscia ma anche i social, tanto importanti per il pubblico di Canale5.

 

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