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Intervista a Francesco De Angelis: dalla radio alla divulgazione scientifica

Lo speaker radiofonico di Radio LatteMiele, insieme al divulgatore scientifico Luigi Bignami, racconta sulla piattaforma Storytel, attraverso dei podcast, i segreti dell’universo, tra galassie e scoperte scientifiche

11 Febbraio 2022

Intervista a Francesco De Angelis: dalla radio alla divulgazione scientifica

Francesco De Angelis inizia la sua carriera radiofonica a Roma, nel 2011, che lo porta negli anni a lavorare in Fm per Radio Roma, Radio Manà Manà, Radio Bellla & Monella, Radio Reporter e Radio LatteMiele. Dal 2019, si dedica parallelamente alla divulgazione scientifico astronomica, passione che ha dentro sin da bambino. Il Giornale d’Italia, lo ha intervistato per farsi raccontare l’excursus professionale e le novità lavorative.

Dalle piccole alle grandi realtà radiofoniche, per poi approdare a LatteMiele. Com’è avvento quest’ultimo approccio?

«Ciao Stefano, grazie per la domanda. Innanzitutto, ci tengo a ringraziare Alan Caligiuri per aver creduto in me in questo progetto e, devo ammettere, che fortunatamente il passaggio ad una grossa emittente radiofonica come Lattemiele tutto sommato è stata una pro forma, forte dei tanti anni di gavetta che mi hanno permesso di affrontare questa nuova sfida con sicurezza e soprattutto professionalità. Forse la sfida più grande è l’orario. Le 6.30 del mattino possono mettere a dura prova chiunque, specialmente quando sai che a quell’ora devi svegliare chi ti ascolta e devi essere al 100% anche se passi una notte insonne.»

 

Oltre che in radio, ti stiamo ascoltando sulla piattaforma per podcast Storytel con Luigi Bignami, dove insieme parlate di universo e di tutto ciò che gli gira intorno. Quella per il cosmo è una passione nata di recente o datata?

«In realtà è una passione che coltivo sin da bambino. Ho sempre rivolto il naso all’insù sin da quando ho ricordi; mi ponevo domande tipo: chissà se c’è vita al di fuori del pianeta terra? Quando potremo tornare sulla Luna? E tante altre. Un giorno m’imbatto in una foto in bianco e nero di mio padre. Era in visita al museo dello Spazio di Washington, a fianco al modulo lunare Apollo o LEM e lì la mia curiosità sull’argomento s’infittisce, tant’è che oltre alla miriade di domande che gli ponevo, all’età di 10 anni arrivai a chiedere come regalo di Natale anche un piccolo telescopio. Passavo ore intere ad osservare la Luna e i pianeti e mentre guardavo iniziavo a leggere ed informarmi da solo sui libri e guardando una sfilza di documentari sull’argomento. Da allora continuo tutt’oggi ad essere sempre aggiornato sul tema “spazio”. Credo di saperne molto sull’astronomia, per questo 3 anni fa ho deciso d’iniziare un percorso di divulgazione astronomica partendo da Youtube per condividere tutto quello che ho imparato sulla materia.»

 

Dopo questo ciclo di otto puntate, ne sono in cantiere altre?

«Ci auguriamo di sì. Credo che almeno una seconda stagione de Lo spazio a 360 gradi verrà messa in cantiere e prodotta. Diciamo che la prima è stata realizzata per sondare il pubblico sull’interesse dell’argomento astronomia. I risvolti per ora sono molto positivi. Poi ci tengo a ricordare che in questi ultimi due anni c’è un nuovo interesse per la rincorsa allo spazio, grazie anche alle compagnie spaziali private come Space X di Elon Musk e Blue Origin di Jeff Besos, che hanno inaugurato ufficialmente il turismo spaziale accrescendo l’interesse e i sogni delle persone, sensibilizzandoli sulle nuove opportunità che sta creando il settore aerospaziale, rendendolo più o meno alla portata di tutti. E se tutto andrà secondo i piani della Nasa, tra il 2025 e il 2026 si ritorna sulla Luna, questa volta per restarci e costruirci delle basi permanenti. Perciò qualcuno dovrà pur aggiornare il pubblico sulle ultime novità spaziali.»

 

Com’è stato lavorare vicino a Luigi Bignami, uno dei più importanti divulgatori scientifici italiani?

«E’ stata una grande emozione. Erano anni che lo seguivo, specialmente nell’ultimo periodo. Ho divorato tutti i suoi documentari su Focus. Poi l’ho conosciuto per un’intervista radiofonica dove abbiamo parlato di una delle ultime scoperte della Nasa, ovvero che sulla Luna c’è acqua in abbondanza. Appena ti rivolge la parola, sembra avvolto da un’aura di sapienza e pendi dalle sue labbra. Ovviamente, per me è stato un grandissimo onore, mai avrei pensato che tutto quello che ho imparato sull’argomento, un giorno lo avrei condiviso con uno dei massimi esperti in Italia di astronomia e astrofisica. Ammetto che all’inizio ero abbastanza teso e pesavo ogni parola per paura di sbagliare e dire qualche castroneria. Sono oltre 30 anni che Bignami si occupa di questo ed è un professore, ma in realtà è la prima persona a metterti a proprio agio ed è un piacere lavorare con lui. Per me è stato un altro piccolo sogno che si è realizzato.»

 

Dalla radio alla scoperta dell’universo, cosa vuole fare Francesco da grande?

«Bella domanda. Non nascondo che tra i miei obbiettivi futuri c’è quello di condurre un programma televisivo che si occupi di scienza, magari nell’ambito astronomico, ma non solo. Sicuramente mi attira la televisione tematica a carattere scientifico e documentarista, anche se per ora la strada è lunga. Non è facile esser credibile e saper esporre certi argomenti complicati in modo del tutto naturale e comprensibile per molti, anche dovuto alla mia età, penso di essere ancora abbastanza giovane, ma mai dire mai. Anzi Luigi Bignami da questo punto di vista è sicuramente un ottimo maestro. Magari un giorno mi piacerebbe commentare lo sbarco del primo uomo e della prima donna su Marte! L’importante è sognare!»

 

Nuovi progetti che bollono in pentola?

«Sicuramente la seconda stagione de Lo spazio a 360 gradi, poi mi auguro di gran cuore che finalmente possa mettere in piedi la mia mostra sullo “spazio”. Sono due anni che ci lavoro insieme ad una società che produce e distribuisce mostre ed eventi multimediali immersivi, ma ovviamente causa Covid è stato rimandato più volte. Forse questa volta ci siamo, pare finalmente si veda la luce in fondo al tunnel. Magari per fine 2022 o inizio 2023 prenderà vita questo tour itinerante per l’Italia. Mi inorgoglisce molto perché è rivolto specialmente ad un pubblico giovane. Incrociamo le dita.»

 

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