20 Gennaio 2022
Massimo Ranieri (fonte foto Lapresse)
Giovanni Calone, in arte Massimo Ranieri, classe 1951 è una delle voci italiane più legate alla kermesse sanremese: sei partecipazioni, un primo posto nel 1988 e canzoni che sono diventate successi. Il legame tra l'artista partenopeo e il festival musicale più prestigioso d'Italia comincia nel 1968, quando il 17enne talentuoso scugnizzo scoperto in un bar di Napoli dal discografico Gianni Aterrano, che, come racconta Ranieri "mi propose di incidere un disco e mi offrì un anticipo di 200 mila lire. Nessuno in famiglia aveva mai visto una cifra simile". Da allora sono passati anni e canzoni, tra cui le sei che ha presentato a Sanremo negli anni.
Il debutto del ragazzino acqua e sapone avviene nel 68, dunque, con il brano Da Bambino, scritto da Riccardo Pradella e Roberto Angiolini, che Ranieri canterà sul palco con il gruppo de I Giganti. Il brano si classifica settimo ma ottiene un grande successo commerciale per l'esordiente Massimo Ranieri. Il cantante ci riprova l'anno seguente, con un altro abbinamento interessante: in coppia con Orietta Berti. I due artisti propongono il brano "Quando l'amore diventa poesia" che chiuderà decimo in classifica, nell'anno in cui Ranieri domina la scena con Rose Rosse.
Il successo sul palcoscenico dei fiori lo troverà vent'anni dopo il suo debutto sullo stesso palco. Nel 1988 Perdere l'amore viene votata come vincitrice del Festival di Sanremo, con un Massimo emozionatissimo e commosso a ritirare il meritato premio.
Quattro anni dopo, nel 1992, ancora un brano che entra nella storia della musica: Ti Penso, di Fabrizio Berlincioni e Silvio Amato si classifica al quinto posto con un ottimo riscontro di critica e pubblico. Le successive partecipazioni al festival vedono le interpretazioni di "La vestaglia", quindicesimo posto nel 1995 e Ti parlerò d'amore, che chiude al nono posto l'edizione del 1997
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