03 Dicembre 2021
Tommaso Zorzi (foto profilo ufficiale Instagram @Tommaso Zorzi)
Nell’ultima puntata del Maurizio Costanzo Show, quando Tommaso Zorzi ha evidenziato “il sistema eterocentrico nel mondo dello spettacolo”, l'ha fatta esageratamente fuori dal vaso; ci ha pensato un giustissimo Mauro Coruzzi, in arte Platinette, a rimetterlo in riga ribattendo di “non peccare di vittimismo, che gli omosessuali in tv sono ovunque e che prima delle categorie esistono gli uomini”. Una lezione e uno smacco non poco per un bravo ragazzo come Zorzi, si dice di centrodestra ma che deve stare sul filo del politically correct per non perdere follower su Instagram e consensi in tv. Il buon Platinette ha asfaltato così il famoso influencer, nonché neofita della tv, imposto a Maurizio Costanzo dal suo autore Gabriele Parpiglia. Non osiamo pensare cosa sia passato in testa al buon Costanzo quando l’influencer ha affermato che il mondo dello spettacolo è eterocentrico; in fin dei conti, a Maurizio Costanzo sono sempre interessati gli ascolti, quindi cento di questi Zorzi. E di Platinette. Non ci capacitiamo del fatto di come un pischello (professionalmente, sia chiaro) sia potuto entrare nella scuderia di Beppe Caschetto, il più importante e potente agente artistico italiano. Non sarà mica che Parpiglia, Signorini, Costanzo, De Filippi ci hanno messo una buona parola? Non ci sarebbe nulla di male poiché in Italia funziona oggettivamente così, ma tanto senza idee e senza consenso televisivo un personaggio dura da Natale a Santo Stefano, quindi il buon Zorzi dovrà ben sapere come muoversi. Al programma Riccanza, lo abbiamo visto fare la bella vita e sperperare soldi, la vittoria al Grande Fratello Vip era scontata, visto che tra gli autori c’era il suo mentore Parpiglia e Alfonso Signorini lo coccolava, ha deluso come opinionista all’Isola dei famosi perché, mentre gli instagrammer erano in estasi, il pubblico televisivo non ne poteva più della sua presenza; delle continue presenze al Costanzo Show, non bisogna aggiungere altro. Sicuramente, gli fa comodo essere il paladino degli omosessuali ma battere il chiodo solo su quello svilisce la sua persona, lo fa apparire monotematico ma soprattutto lo incastra in un ruolo che, avanti di questo passo, si terrà a vita. Il giudice a Drag Race Italia ne è un esempio.
Che Zorzi si erga a paladino dei gay e affermi delle fregnacce, lo rende poco elevato in materia televisiva e decisamente fuori luogo sotto il profilo morale.
Poi ha anche dei pregi.
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