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Chi ha paura di Vessicchio? Ma ostinarsi con la narrazione epica dei vaccini a questo punto è patetico

Sono tempi imbarazzanti per le narrazioni che a dirla giusta altro non sono che manipolazioni, falsificazioni su tutto, da Trump al woke, dal clima alla salute: e più le sostengono, meno queste narrazioni tengono.

11 Novembre 2025

il Ciarlatano del Tiepolo

Sono tempi imbarazzanti per le narrazioni che a dirla giusta altro non sono che manipolazioni, falsificazioni come nel caso della BBC che altera il discorso di Trump e procede ad una informazione menzognera “di sistema” su tutto abbeverandosi ai pozzi avvelenati di Hamas come del woke, alla censura sulla criminalità islamica nel Regno Unito, alle invenzioni sul clima come sulla salute finché qualcuno non provvede a svelare il segreto di Pulcinella. Non che si debba prendere per forza per oro colato la contronarrazione, che si risolve in un delirio speculare, qui tutti da una parte e dall'altra ricordano il Ciarlatano del Tiepolo, ma insomma per l'informazione certificata sono tempi imbarazzanti nel mondo, molto meno in Italia dove i segreti di Pulcinella resistono in quanto pulcinelleschi e anche dopo che sono caduti c'è sempre quello ostinato che li rilancia, in un modo non si sa a questo punto se più grottesco o patetico. Muore il direttore Vessicchio, diventato personaggio leggendario di Sanremo, c'è chi ipotizza fatali correlazioni ma subito i soliti corrono ai ripari, in quel solito modo un po' dilettantesco e un po' patetico; e intendiamoci pure: l'isteria di chi ha tutte le certezze istantanee, precotte, isteriche mette fastidio e va arginata, va discussa in qualsiasi senso. Qui però c'è la excusatio non petita del solito che si agita su una testata, Open, che rivendica una storica collaborazione con quel Meta, quel Facebook che si vantava di avere truccato la diffusione delle notizie sui vaccini, sulla loro letalità, sugli effetti avversi in modo più che di sistema, in modo colossale al punto che il capo della baracca, Zuckerberg, ha dovuto chiedere scusa al modo dei padroni dell'opinione che si fa informazione: agivo per mandato dell'amministrazione Biden-Harris. Come fosse una attenuante. Subito dopo è passato armi e bagagli e con la solita tracotanza al servizio di Trump. Ma dalle parti di Open si continua col mettere le mani avanti: “Le varie autorità sanitarie nazionali e internazionali, le quali ricevono costantemente eventuali reazioni avverse, non riscontrano una correlazione causale tra vaccino e la patologia. Al contrario, è dimostrato che il virus SARS-CoV-2 provoca proprio le polmoniti interstiziali gravi, letali soprattutto nei fragili. È per questo motivo che la vaccinazione contro il coronavirus resta una delle misure di prevenzione utili al fine di ridurre le ospedalizzazioni e i decessi”.

Questa sì che è narrazione. Vaga e vagamente ossequiente con “le varie autorità”, nessuna delle quali precisata, autoreferenziale, “è dimostrato”, “la vaccinazione resta...” e, sbaglierai, ma ci senti la formula standard degli uffici stampa preposti. Il trucco è sempre lo stesso, è la prova del diavolo, “non esiste alcuna evidenza scientifica che colleghi i vaccini alla polmonite interstiziale”, ma non è così, le prove a volerle cercare ci stanno come ci stanno le statistiche, le casistiche alluvionali, come ci sono i casi concreti, vissuti tra i quali quello di chi scrive che di polmoniti del genere ne ha avute due in sequenza a seguito del crollo delle difese immunitarie innescato da due dosi di vaccini che hanno scatenato un cancro del sangue, un linfoma che ha richiesto una terapia lunga e insostenibile che ha spalancato la porta a questa ed altre conseguenze: posso garantire che polmoniti del genere ti spacciano più di un cancro, sono quelle che hanno mietuto innumerevoli vittime negli ultimi anni tra cui papa Francesco ed io stesso che scrivo sono un sopravvissuto per caso o per sbaglio, come non si stancano di ripetermi molti fideisti dei vaccini “che non fanno niente ma speriamo ti uccidano”.

Le prove ci stanno e basterebbe trovarle dove sono, nella comunità scientifica mondiale che ormai non le occulta più, salvo che in Italia dove la comunicazione sanitaria è affidata a virologi che così si esprimono sui social: tu puzzi, il virus ti schifa. Le prove ci stanno nelle correlazioni sempre più evidenti e nelle giustificazioni sempre più imbarazzate e truffaldine delle istituzioni che negano i risarcimenti non perché quelle correlazioni non ci siano ma perché “non è ancora prevista dal sistema una simile certificazione della correlazione”, le solite miserabili scappatoie burocratiche. Le prove a volerle riferire starebbero anche nella cessazione dell'obbligo di vaccinarsi a tout prix scattato dapprima in America, adesso anche in Francia, e quasi tutti i Paesi civili stanno seguendo, per cui la narrazione nella narrazione dei Kennedy squilibrati e temerari non regge più. Le prove escono a getto continuo come nell'ultimissimo convegno con lo Stranamore pentito, Robert Malone, promosso dal cardiologo Giuseppe Barbaro ed altri.

Questa è per l'appunto narrazione che si ripete ciclicamente, con pervicacia, ignorando i riscontri scientifici, una narrazione che sa molto di propaganda e si specchia nell'integralismo dell'altera pars che si vorrebbe inchiodare ai suoi fanatismi. Ma indugiare sui dettagli insignificanti, sulla pignoleria di riferire “cosa è una polmonite interstiziale” è solo pseudoinformazione da wikipedia buona per scantonare, per parlar d'altro. Non è neppure cattiva informazione, pessimo giornalismo quello che mette insieme le minuzie, i cavilli para o pseudoscientifici senza alcun riguardo per la realtà, per un contesto che, ricostruito nella sostanza, indica il contrario e spiega tutto senza bisogno di pedanterie inutili e illeggibili. Non è neppure giornalismo dilettantesco o parrocchiale quello che infila mille possibili cause, come dire tutto e niente, dall'età al fumo di sigaretta, dall'Aids che c'entra come i cavoli a merenda ai vari batteri o la silicosi che chissà come si sarebbe trasmessa per via ereditaria, genetica. Questo modo di voler informare è evanescente un po' come la trap, qualcosa che ha avuto il suo effimero momento durante una pandemia tutta politica, che ha consentito anche discrete carriere, ma ha presto stancato vuoi perché incommestibile vuoi perché inaccettabile alla luce della strage continua che, con tutta evidenza, travolge tutti, poveri e ricchi, figli di nessuno e vip, con particolare attenzione, e si capisce, per questi ultimi. Ma se uno che fa informazione non si chiede, non chiede quante dosi abbia eventualmente assunto il Vessicchio di turno, ed erano per la precisione 4, imposte, dal regime sanremese del tempo, se non chiede conto del peggioramento assunto da allora (come per chi scrive), se omette di dire che Vessicchio, ricoverato per complicazioni, era stato scriteriatamente indotto ad assumere anche il vaccino influenzale dopo il quale le sue condizioni sarebbero repentinamente crollate, questa, pur con tutto il beneficio del dubbio possibile, con tutta la cautela possibile, non è più lontanamente informazione. Perché non è leale, perché ha paura delle domande e delle risposte.

È un'altra storia, un'altra specie, ma non una bella specie. Hanno detto i vertici cacciati della BBC: “Ci sono stati degli errori”. Hanno loro risposto milioni di consumatori stanchi di notizie farlocche: “Errori voluti e quando gli errori voluti sono sistema non sono più errori”. Che la BBC, come tutte le televisioni del mondo, democratiche o dittatoriali, truccassero all'impossibile era noto, è noto come lo è la “comunicazione” che ancora oggi insiste sulla bontà miracolosa dei vaccini senza controindicazioni, una formula impossibile nella farmacopea e perfino nella vita spontanea, in natura dove le specie vegetali “non trattate” con la chimica si difendono da sole dai parassiti producendo sostanze di gran lunga più cancerogene. Un vaccino, come qualsiasi altro farmaco, senza conseguenze è impossibile e a maggior ragione un siero genico preparato in gran furia, paragonato a chi l'ha prodotto a “un aereo lanciato senza avere finito di costruirlo” e per capire questo, per accettare questo non è necessario essere scienziati veri. Anche se gli scienziati veri non si stancano di reiterare l'allarme per l'uso sconsiderato di questi prodotti che penetrano nell'organismo, modificano la genetica, vanno a stanare, ad eccitare patologie latenti o addirittura le creano, provocano paralisi, tumori, cancri del sangue, devastazioni cardiache in proporzioni tali che solo i pazzi o quelli in malafede, solo i negazionisti ciechi possono ancora ostinarsi ad ignorare.

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