Domenica, 26 Ottobre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Le più recenti ricerche scientifiche confermano che la meditazione Sahaja Yoga può ridurre stress, ansia e depressione, migliorare le funzioni cerebrali e rinforzare i processi di autoregolazione del corpo. Un percorso che trasforma la meditazione in una

Sahaja Yoga: la meditazione che aiuta a ritrovare e proteggere la salute attraverso il silenzio interiore

Non solo guarigione, ma anche prevenzione profonda. La meditazione Sahaja Yoga, fondata da Shri Mataji Nirmala Devi, offre un metodo semplice e universale per ristabilire l’equilibrio tra corpo, mente e spirito, favorendo una salute stabile e consapevole.

26 Ottobre 2025

La Meditazione Sahaja Yoga: quando la salute si ritrova nel silenzio interiore

La salute come equilibrio sottile: il contributo della meditazione Sahaja Yoga alla medicina integrata

Nella percezione comune, la salute appare come una condizione quasi casuale, una sorta di fortuna biologica che ci accompagna o ci abbandona senza un motivo apparente.

Allo stesso modo, la malattia viene percepita come un evento improvviso, un guasto del corpo che “accade” all’improvviso, come se si auto-generasse nel momento stesso in cui si manifesta. Eppure, se proviamo a guardare oltre l’apparenza, scopriamo che non è così. Anche la medicina riconosce che la malattia non nasce all’improvviso, ma è piuttosto il risultato di squilibri e comportamenti errati che, protratti nel tempo, finiscono per tradursi in un sintomo visibile. In realtà, ciò che appare come un evento improvviso è soltanto l’ultimo atto di un lungo processo, spesso iniziato in silenzio, sul piano energetico, emotivo e sottile.

E ciò accade in quanto l’essere umano, immerso nella dimensione materiale dell’esistenza, raramente è capace di percepirsi in profondità. Ogni individuo vive prevalentemente proiettato verso l’esterno e, anche quando rivolge l’attenzione al proprio mondo interiore, tende a identificarsi con pensieri, emozioni e azioni , manifestazioni superficiali della coscienza, che non rappresentano la sua vera interiorità.

Così facendo, perde il contatto con quella dimensione sottile ed energetica che sostiene la vita e ne regola l’equilibrio.

In medicina, questo equilibrio dinamico viene chiamato omeostasi ossia la capacità dell’organismo di mantenere la stabilità interna nonostante le variazioni dell’ambiente.

Quando tale equilibrio si spezza, si crea uno stato di disarmonia che, se protratto nel tempo, si manifesta come malattia.

Questa condizione, che accompagna l’umanità da sempre, è la vera causa di tutte le malattie. Non siamo consapevoli che molte delle nostre abitudini, tensioni, emozioni e ambizioni quotidiane agiscono spesso in contrasto con i principi vitali interiori, alterando l’ordine naturale dell’energia e minando progressivamente la nostra salute psicofisica.

In realtà, ciò che chiamiamo “malattia” è la somatizzazione di una disfunzione del sistema energetico sottile, che regola la nostra esistenza, la nostra vitalità e la nostra salute. E poiché ignoriamo questa dimensione più profonda, siamo incapaci di percepire i primi segnali di squilibrio, di fare prevenzione autentica, quella che potremmo definire “prevenzione dall’interno”: un’azione di ascolto e di armonizzazione che nasce dalla consapevolezza, non dalla paura del sintomo.

Questa forma di conoscenza di sé è oggi accessibile a tutti e senza costi grazie all’esperienza meditativa denominata Sahaja Yoga, ideata da Shri Mataji Nirmala Devi, la quale rappresenta una via concreta e universale per riscoprire l’equilibrio interiore, la pace mentale e una salute duratura, integrale e autonoma.

Le radici spirituali della salute:

In ogni civiltà antica, la salute è stata intesa come una forma di armonia interiore, una condizione di equilibrio tra corpo, mente e spirito.

Nella tradizione vedica, essa coincideva con lo stato naturale dell’essere umano in sintonia con il dharma, l’ordine universale della vita.

Shri Mataji Nirmala Devi ha riportato questo principio a una dimensione esperienziale accessibile a tutti. Attraverso Sahaja Yoga, infatti, l’individuo può riconnettersi spontaneamente con la propria energia vitale,la Kundalini, e sperimentare un benessere che nasce dall’interno, non costruito, ma risvegliato. La salute, in questa visione, non è una conquista, ma il ritorno a uno stato di innocenza e silenzio interiore, dove la mente tace e lo Spirito onnipervadente guida.

Sahaja Yoga e la percezione del corpo sottile:

Secondo gli insegnamenti di Shri Mataji, la vera salute nasce dall’armonia e dall’equilibrio dei nostri centri energetici interiori, i chakra, i quali riflettono e governano i diversi aspetti fisici, emotivi e spirituali dell’essere umano.

Essi vengono nutriti, protetti e curati dall’energia materna divina, la Kundalini, dopo esser stata risvegliata, la quale, agendo spontaneamente, riporta armonia e benessere in ogni aspetto dell’esistenza. Questo processo, oltre a essere percepibile interiormente, ha effetti documentati sul piano fisiologico e neurologico.

La dimensione psicosomatica e la medicina moderna:

La medicina contemporanea riconosce ormai il legame profondo tra mente, emozioni e corpo. Stress, paura, tensione o frustrazione cronica attivano costantemente il sistema nervoso simpatico, generando squilibri ormonali, infiammazione e indebolimento immunitario.

Lo stato meditativo raggiungibile tramite gli insegnamenti di Shri Mataji denominati: Sahaja Yoga agisce proprio in questa dimensione, favorendo l’attivazione del sistema parasimpatico e inducendo, uno stato di equilibrio neurovegetativo naturale.

Questo stato di rilassamento vigile stimola i processi di autoguarigione del corpo e genera un senso di pace che non è solo psicologico, ma biologico.

Ciò che in medicina si chiama omeostasi, nel linguaggio del Sahaja Yoga corrisponde all’equilibrio tra i canali energetici sottili: Ida (emotivo), Pingala (attivo) e Sushumna (spirituale). Quando la Kundalini attraversa il canale centrale, il Sishumna, l’individuo entra in uno stato di silenzio mentale rigenerante, condizione che oggi le neuroscienze collegano a un miglior funzionamento cerebrale e a una più stabile regolazione emotiva.

Negli ultimi anni, numerosi studi pubblicati su PubMed hanno evidenziato gli effetti benefici della meditazione Sahaja Yoga sulla salute psicofisica.

Uno studio randomizzato controllato di Chung et al. (2011), pubblicato sul Journal of Occupational Health Psychology, ha rilevato una riduzione significativa dello stress lavorativo, dell’ansia e dei sintomi depressivi nei partecipanti che praticavano Sahaja Yoga rispetto ai gruppi di controllo.

Una revisione sistematica del 2018, condotta su undici studi per un totale di 910 partecipanti, ha confermato che la meditazione Sahaja Yoga riduce in modo significativo ansia e depressione, migliorando al contempo il benessere soggettivo.

Sul piano neurologico, Hernández et al. (2020) hanno documentato un aumento medio del 6,9% del volume di materia grigia cerebrale nei praticanti di lungo termine, in particolare nelle aree legate al controllo emotivo e all’attenzione, segno di un adattamento strutturale positivo del cervello.

Uno studio di neuroimaging funzionale del 2021 ha inoltre evidenziato una maggiore connettività tra le aree cerebrali coinvolte nella regolazione cognitiva ed emotiva nei praticanti esperti di Sahaja Yoga.

Più recentemente, Kamble et al. (2023) hanno riscontrato un miglioramento della qualità della vita e una riduzione dello stress percepito dopo alcune settimane di pratica regolare, confermando l’efficacia della meditazione anche in soggetti principianti.

Infine, un’analisi trasversale del 2021 ha mostrato che i praticanti di lungo termine riportano livelli più elevati di spiritualità, gratitudine, autoregolazione e speranza, suggerendo un effetto positivo anche sullo sviluppo personale e relazionale.

È importante sottolineare che, pur mostrando risultati promettenti, la maggior parte di questi studi presenta limiti metodologici, come campioni di piccole dimensioni, disegni cross-sectional e assenza di follow-up a lungo termine.

Tuttavia, nel loro insieme, le evidenze che precedono convergono su un punto: lo stato meditativo generato tramite Sahaja Yoga può favorire un riequilibrio profondo dello stato psicofisico e un miglioramento della qualità della vita e che Sahaja Yoga non è solo una pratica di rilassamento, ma un metodo di riequilibrio completo che coinvolge corpo, mente e sistema nervoso, generando benefici misurabili e duraturi.

La salute come consapevolezza evolutiva

Shri Mataji insegnava che la vera salute non è solo assenza di malattia, ma un riflesso del grado di evoluzione spirituale e consapevolezza raggiunto.

E quando l’essere umano vive in armonia con il proprio principio divino interiore, l’energia fluisce liberamente e sostiene ogni funzione vitale.

Pertanto, lo stato meditativo raggiunto tramite Sahaja Yoga porta la mente in uno stato di consapevolezza senza pensieri in cui il cervello si sincronizza, le tensioni si dissolvono e si sperimenta una pienezza che trascende la dualità mente-corpo.

In questa condizione, la prevenzione diventa spontanea: la persona percepisce intuitivamente ciò che le nuoce e ciò che la nutre, orientando la propria vita verso l’armonia.

Verso una medicina integrata della coscienza

Le nuove frontiere della scienza, dalle neuroscienze all’epigenetica, stanno progressivamente riconoscendo che la coscienza non è un effetto del cervello, ma una forza che lo informa e lo modella. In questo contesto, gli insegnamenti spirituali condensati in Sahaja Yoga rappresentano una sintesi vivente di scienza e spiritualità, poiché uniscono l’esperienza diretta del Sé spirituale con l’osservazione empirica dei suoi effetti.

E se è pur vero che molteplici pratiche di meditazione sono oggi al centro degli studi promossi dalla medicina integrata, è anche oggettivamente riconoscibile che il metodo ideato da Shri Mataji si distingue per la spontaneità del risveglio della Kundalini, senza sforzo né tecniche artificiali caratterizzandosi per essere un’esperienza di trasformazione interiore immediata e universale, oggettivamente percepibile.

Forse è proprio qui la chiave della salute del futuro: una medicina capace non solo di curare, ma di ristabilire il dialogo tra coscienza, energia e materia, restituendo all’essere umano la sua integrità originaria.

La salute come consapevolezza

In questa visione, la salute non è più un privilegio né un caso, ma una condizione naturale di equilibrio consapevole.

Quando la percezione sottile è viva, il corpo stesso ci comunica i suoi stati interiori molto prima che il disturbo si manifesti.

Sahaja Yoga diventa così non solo una pratica spirituale, ma anche un metodo scientifico di autopercezione, capace di permettere all’essere umano di auto-diagnosticare in modo naturale gli squilibri del proprio sistema energetico e psicofisico, prima che essi si manifestino come malattia.

La prevenzione, in questo senso, non è più un intervento esterno ma un atto di conoscenza interiore: la cura nasce dalla percezione, e la percezione genera salute.

E in quella salute, grazie al risveglio della Kundalini, energia spirituale e materna, si manifesta ciò che Shri Mataji chiamava la “brezza fresca dello Spirito Santo”, il segno tangibile della connessione viva con il proprio Sé spirituale ed eterno.

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x