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Revoca nomine Nitag, Bellavite al GdI: "Schillaci si è fatto influenzare da società scientifiche ed ordini dei medici, vaccino Covid una catastrofe"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Paolo Bellavite, medico chirurgo prima nominato e poi silurato da Schillaci nel gruppo consultivo delle vaccinazioni: "Si è aggiunta inaspettatamente la questione dei conflitti di interesse con Big Pharma, probabilmente anche quello ha spaventato il ministro. Pazzesco essere etichettato come "no-vax""

20 Agosto 2025

Revoca nomine Nitag, Bellavite al GdI: "Schillaci si è fatto influenzare da società scientifiche ed ordini dei medici, vaccino Covid una catastrofe"

Paolo Bellavite, fonte: imagoeconomica

Fa ancora discutere la decisione del ministro della Salute Orazio Schillaci di revocare le nomine del Nitag ed al contempo azzerare il gruppo consultivo nazionale sulle vaccinazioni. Per questo, il Giornale d'Italia ha intervistato Paolo Bellavite, uno dei due medici insieme a Eugenio Serravalle che Schillaci aveva nominato, tornando poi suoi passi. Entrambi definiti "no-vax" per aver espresso legittimi dubbi sul vaccino Covid.

Dottor Bellavite, qual è il suo pensiero su questo dietrofront di Schillaci riguardo le nomine del Nitag e come si è arrivati a questa decisione?

"Si è arrivati per il grosso peso che hanno le organizzazioni della medicina italiana, le cosiddette società scientifiche e gli ordini dei medici e anche la grancassa mediatica che ha rilanciato le pressioni degli amici di Burioni. Inoltre, si è aggiunta inaspettatamente la questione dei conflitti di interesse con Big Pharma, probabilmente anche quello ha spaventato il ministro. Ma ha fatto veramente una brutta figura, si è dimostrato troppo sensibile alla presunta pubblica opinione e ha mostrato poco coraggio delle proprie scelte".



Che ne pensa dell’etichetta di “no-vax” che le è stata affibbiata solo per via di legittimi dubbi sul vaccino Covid?

"Pazzesco, incredibile che la definizione sia diventata un mantra senza che chi la ha ripetuta si sia premurato di controllare il mio curriculum. Dichiaro di fare esplicito riferimento al metodo scientifico (chi non lo pensasse può mettermi subito alla prova), chiedo, da anni, confronti scientifici basati su prove, impegnandomi in prima persona a presentare non ‘opinioni’, ma dati, fatti e prove/documentazione solida e aggiornata".


Salvini ha in qualche modo preso le difese sue e di Serravalle, lei qualche giorno fa ha detto che il leader del Carroccio la stima, sta pensando anche di entrare in politica?

"Non credo, non sono adatto alla politica! Ma guardi che noi siamo stati difesi da varie forze politiche e da una grande quantità di associazioni civili che non hanno colore partitico. Parlando di politica, accenno solo alla delusione che mi ha dato Forza Italia, che il suo fondatore aveva definito, a suo tempo, la "Casa delle libertà".



Proprio riguardo gli effetti avversi del vaccino Covid, perché si continua a non volere parlare di questo tema e a tenerlo sotto al tappeto?

"Dalla Sua domanda traspare già il motivo. C'è enorme paura di mettere in discussione due pilastri fondamentali: il vaccinismo come ideologia (intreccio di interessi politici, finanziari, tecnologici e cultura globalista/transumanista) e le scelte concrete fatte durante la pandemia, come il green pass e i vaccini obbligatori. Se casca il palco dei vaccini Covid (che sono stati obiettivamente una catastrofe) la gente non crederà più neanche agli altri vaccini".

Quale pensa che sarà il futuro di Schillaci e cosa si sente di dirgli?

"Non saprei proprio, mi spiace. Difficile prevedere cosa succederà. Come collega, mi sentirei di dire a Schillaci di procurarsi il mio libro "Vaccini sì, obblighi no" (Libreria Cortina Editrice Verona 2017) e di leggerlo bene, sono argomenti di attualità e che possono comunque interessare il prossimo Nitag anche senza di me. Se mi chiedesse, gli manderei una copia con dedica. Non scherzo".

Chi è Paolo Bellavite

Paolo Bellavite si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 1976 presso l'Università di Trieste specializzandosi in Ematologia. Dal 1984 è stato professore di Patologia Generale presso l'Università di Verona, dal giugno 2017 è in pensione ma continua a svolgere ricerca come cultore della materia. Insegna all'università Ngozi (Burundi) come cooperante. Lui e il suo gruppo hanno sviluppato la ricerca sugli aspetti molecolari, cellulari e farmacologici dell'infiammazione, con particolare riferimento ai granulociti e macrofagi, formazione di radicali liberi e loro tossicità, funzione e patologia piastrinica e sua regolazione.

Nel corso della sua carriera, Bellavite ha anche sviluppato studi su epistemologia, storia della medicina, ricerca scientifica in medicina complementare, effetti dei composti naturali sui sistemi biologici, farmacologia delle alte diluizioni (omeopatia scientifica), sistemi complessi, vaccinazioni, bioetica. È autore di circa 250 pubblicazioni scientifiche, oltre 150 delle quali sono citate nella banca dati PubMed, e diversi libri.

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