06 Ottobre 2024
Fonte: Imagoeconomica
Vaccini Covid a mRNA replicante con produzione perenne di Spike: in Giappone è stata autorizzata il 20 settembre scorso dal ministro della Salute Keizō Takemi la commercializzazione del siero Replicon. I media ne avevano parlato già alla fine dello scorso anno, ma ora la notizia del via ai vaccini auto-replicanti contro il Covid-19 che vedono il Paese nipponico come apripista della sperimentazione effettuata in Vietnam su 16 mila persone, è a realizzazione imminente. Il Governo Giapponese ha ordinato 4,27 milioni di dosi di vaccino auto-replicante con l’intenzione di inoculare milioni di cittadini. Il processo dovrebbe cominciare già entro il mese di ottobre. Il 10 giugno scorso il Dott. Yasufumi Murakami aveva lanciato un allarme sulla produzione esponenziale della proteina Spike generata dai vaccini Covid a mRNA autoreplicanti. Secondo l'esperto, gli effetti del siero, una volta somministrato, "non possano mai più essere fermati e si trasmettono da una persona all'altra". Di contro, le aziende di biotecnologie produttrici, Arcturus (californiana) e Csl (australiana), sperano in una prossima e imminente approvazione anche in Europa. Un elemento che desta preoccupazione, considerando gli studi più recenti sulla proteina Spike stessa, è anche quello secondo cui quest'ultima si legherebbe alle cellule dei vasi sanguigni attraverso un recettore presente sulla loro membrana, chiamato ACE2 e che danneggerebbe le superfici interne dei vasi (dette endoteli) anche senza il materiale genetico necessario per infettare le cellule.
Replicon, anche conosciuto come ARCT-154 o sa-mRNA (Self Amplifyng mRNA), è una nuova iniezione di RNA auto replicante, capace di creare incessantemente copia di sé stesso (ovvero di proteina Spike e trascritto genetico), allo scopo di indurre conseguentemente nell’organismo la produzione di anticorpi contro le infezioni da Covid-19. I replicons (così vengono chiamati i nuovi vaccini basati su tale tecnologia) codificano il proprio meccanismo di replicazione per produrre perennemente copie di proteina Spike, direttamente dopo la somministrazione nelle cellule bersaglio, utilizzando particelle di Virus Respiratori Sinciziali (VRS) o veicoli non virali come liposomi o nanoparticelle lipidiche o solide, il che riduce drasticamente la quantità iniziale di mRNA richiesta. È stato sviluppato uno spettro diversificato di replicons, per diverse applicazioni come vaccini multivalenti e terapeutici contro il cancro. I replicons indurrebbero potenti risposte umorali e cellulari con effetti avversi al momento sconosciuti. A destare preoccupazione dunque sarebbero quest’ultimi, oltre alla resistenza ambientale dei virus utilizzati come vettori di trasmissione, in quanto potrebbero causare nuove epidemie letali trasmesse da una specie all'altra. Non si sa se il potenziale di ricombinazione dei virus utilizzati per la nuova tecnologia sia in grado di alterare chimicamente il patrimonio genetico di chi si sottopone all’iniezione. Non solo, qualsiasi essere umano che ha ricevuto l’inoculazione, potrebbe essere in grado di trasmettere materiale genetico ad altri individui o anche ad altre specie, attraverso una semplice puntura di zanzara. Per poter processare il meccanismo biochimico, si sfrutta il virus dell’encefalite equina venezuelana, con singoli geni che possono causare la malattia nei cavalli e negli esseri umani e si introduce nel corpo umano un secondo gene capace di codificare l’RNA polimerasi, amplificando le stesse molecole e innescando la replicazione di antigeni di proteina Spike costantemente. In pratica, se i vaccini a mRNA standard forniscono informazioni genetiche alle cellule ospiti che consentono loro di tradurre il trascritto del vaccino in proteine virali antigeniche, come la Spike, l'mRNA auto-replicante funziona in modo simile ma contiene anche geni che funzionano di fatto come una stampante biologica che fabbrica di continuo la tossina.
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