20 Marzo 2024
fonte: imagoeconomica.it
Nessuna cessione di sovranità all'Oms e nessuna adesione al Green pass globale. Ha le idee chiare il ministro della Salute Orazio Schillaci che nel corso di un'intervista ribadisce un concetto già espresso alcune settimane fa quando aveva preso le distanze dall'iniziativa dell'Organizzazione mondiale della sanità e dell'Unione europea sulle certificazioni sanitarie digitali condivise a livello mondiale. Iniziativa alla quale "l'Italia non aderirà mai", ripete il ministro sottolineando che "non c'è nessun obbligo di adesione". "Il Governo salvaguarderà i dati dei cittadini e gli interessi nazionali - spiega Schillaci - e non ci sarà alcuna cessione di sovranità all'Oms".
Nato nell'estate del 2023 da un accordo tra Ue e Oms, il "partenariato digitale" o Green Pass globale si basa sul Certificato Covid digitale dell'Ue. La Commissione europea aveva precisato che la "rete globale di certificazione sanitaria digitale è un sistema volontario che può aiutare i cittadini a convalidare i loro documenti sanitari e a utilizzare i loro dati sanitari elettronici in modo sicuro e protetto". Di qui l’invito a farne parte: "L'adesione alla rete mondiale di certificazione sanitaria digitale dell'OMS è volontaria per gli Stati membri. La raccomandazione del Consiglio adottata il 27 giugno 2023 incoraggia tutti gli Stati membri ad aderire al sistema dell'OMS e a continuare a rilasciare certificati COVID-19 su richiesta".
Schillaci si mostra critico anche quando parla della questione dei fondi all'ente delle Nazioni Unite. "L'Italia ha sempre sostenuto che la parte maggioritaria dei fondi debba essere di provenienza degli Stati - ricorda il ministro - Ciò aumenterebbe il peso specifico degli Stati stessi. Confermo quello che ho detto, la posizione di questo Governo è di salvaguardare gli interessi dell'Italia contro qualsiasi logica di potere assoluto e lo faremo utilizzando gli strumenti a disposizione". "L’approccio One Health - aggiunge il ministro - non compromette in alcun modo la sovranità sanitaria e non ha lo scopo di armonizzare i protocolli sanitari mondiali. È una strategia che guarda all’innegabile interconnessione tra salute umana, animale e dell’ambiente. Ambiti, dunque, che richiedono un intervento integrato di tutela della salute". Infine stoccata sul tema dell'accesso alle cure: "Non sarà mai criterio di discriminazione all'accesso alle cure, che resta diritto di tutti".
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