23 Settembre 2023
Un nuovo studio, pubblicato il 19 settembre sulla rivista medica Lancet Discovery Science, confermerebbe quanto in realtà da tempo già ipotizzato. Ovvero che il vaccino Covid passerebbe di madre in figlio attraverso l'allattamento.
La ricerca (opera della dottoressa Nazeeh Hanna, della dottoressa Claudia Manzano de Mejia, del dottor Ari Heffes Doon, del dottor Xinhua Lin, del dottor Bishoy Botros e della dottoressa Ellen Gurzenda) ha proceduto ad analizzare il latte materno di 13 soggetti precedentemente inoculati con vaccino Covid. Su 10 di questi 13 casi i ricercatori hanno individuato tracce di mRna riconducibile al vaccino. Le tracce in questione sarebbero state individuabili in una finestra di tempo inferiore alle 45 ore dall'avvenuta vaccinazione.
Le tracce di mRna in questione, continua lo studio pubblicato sulla nota rivista, erano espresse in vescicole extracellulari. Secondo quanto riportato dall'articolo dei ricercatori, i campioni di mRna vaccinale estratto dal latte materno analizzato non sembrerebbe essere biologicamente attivo: il codice genetico presente nell'Rna, infatti, non si presentava espresso come proteina spike nelle cellule HT-29.
Sempre secondo i ricercatori, tuttavia, neanche l'mRna del vaccino Covid analizzato dai campioni in fialetta si sarebbe espresso come proteina spike.
Ciò che colpisce, in particolare, è lo sfatare del (apparentemente) mito secondo cui "il vaccino Covid rimane nel braccio". Secondo la ricerca, quindi, il vaccino passerebbe dal sangue al latte materno e, da qui, al figlio neonato del soggetto inoculato. Le cellule mammarie, insomma, esprimerebbero l'mRna in vescicole extracellulari, gli esosomi, ovvero "nanoparticelle naturali" tese a proteggere il codice genetico trasmesso attraverso il tratto intestinale del bambino.
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