27 Giugno 2023
Ciro Isidoro, fonte: Youtube @CellWellbeing S-Drive - La rivoluzione Epigenetica
"I danni da vaccini insorgono anche mesi dopo la puntura". Ad affermarlo è l'immunologo Ciro Isidoro, docente di Immunologia e Patologia generale presso l’Università del Piemonte Orientale. Intervistato da La Verità Isidoro ha rivelato come alcuni malesseri e patologie "inspiegabili" come l'eziologia, insorgano anche tempo dopo l'inoculazione del vaccino Covid, addirittura "a distanza di un anno-un anno e mezzo".
Isidoro spiega che "la proteina Spike del vaccino non si comporta sempre come la Spike del virus", ciò significa che "i danni potrebbero insorgere anche dopo mesi”, poiché la Spike contenuta nelle dosi potrebbe a lungo termine, provocare disordini nel sistema immunitario, inducendolo ad aggredire le cellule sane. Essa potrebbe attaccare "anche gli organi sani". Isidoro spiega che l'obbligo vaccinale ha favorito l'insorgere di queste reazioni avverse, rilevata anche tempo dopo la vaccinazione.
Obbligo che era stato esteso a tutte le categorie non ha tenuto conto della fragilità dei malati di cancro e delle donne incinte che potrebbero rischiare serie patologie: "L’Rna messaggero del vaccino, grazie allo strato lipidico, può legarsi alle membrane di altre cellule, le aziende avevano raccomandato una o due dosi, e noi siamo arrivati alla quinta", scatenando perciò "un “sovraccarico di stimolazione antigenica".
Riacutizzarsi di cancro o leucemia a causa del vaccino? È possibile secondo quanto sostenuto. In questo caso le istituzioni hanno deliberatamente ignorato: "Abbiamo assistito ad uno scontro duro tra le politiche autoritarie di sanità pubblica e la scienza, e la scienza ha perso”, afferma Isisoro
L'immunologo spiega dettagliatamente cosa succede al nostro organismo dopo le dosi. Quando ci si infetta la Spike entra in alcune delle nostre cellule riconoscendo un’altra proteina presente su queste cellule, chiamata Ace2. Da tutto ciò ne consegue che "la Spike del virus si può fondere solo con quelle cellule che hanno questa proteina Ace2". Cellule presenti nel polmone, nell’intestino e nel miocardio.
Per i malati oncologici, poi, la vaccinazione doveva assolutamente essere preclusa perché "c’è un grave rischio di compromettere ancora di più il sistema immunitario, già messo a dura prova dalla chemioterapia“. Infine, in merito alla teoria secondo la quale l’iniezione, avvenendo sul deltoide, non investa "i microcapillari e il sistema linfatico", essa non può valere per i vaccini costituiti da nanoparticelle.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia