02 Maggio 2023
fonte: Twitter @MediasetTgcom24
Si riunirà il 4 maggio il Comitato di Emergenza per il Covid 19 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. A convocarlo il Direttore Generale Tedros Adhanom Ghebreyesus. L’incontro, il quindicesimo dall’inizio della pandemia, potrebbe indirizzare l’OMS verso la dichiarazione di termine della crisi sanitaria globale.
È stata fissata la quindicesima riunione del Comitato di Emergenza per il Covid 19 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). La data scelta è il 4 maggio 2023, lo comunica una nota dell’OMS, e a convocare l’incontro è stato lo stesso Direttore Generale dell’organizzazione, l’etiope Tedros Adhanom Ghebreyesus. A margine dell’incontro il Direttore Generale sarà informato delle valutazioni del Comitato di Emergenza. In particolare, materia di discussione saranno le attuali dimensioni della pandemia di Covid 19 e se la stessa continui a rappresentare un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale (PHEIC).
La prima riunione del Comitato di Emergenza per il Covid 19 è stata la due giorni del gennaio 2020, il 22 ed il 23. Una settimana dopo, il 30 gennaio, le valutazioni del comitato sono state comunicate a Ghebreyesus, che il giorno stesso, recita una nota dell’OMS dell’epoca, “ha accettato il parere del Comitato e ha dichiarato il Covid 19 come emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale”. Da allora il comitato ha continuato a riunirsi ogni tre mesi, prorogando di volta in volta la cessione della nomina di PHEIC.
L’incontro del 4 maggio, molto atteso, potrebbe indirizzare l’OMS verso la dichiarazione di termine della pandemia. Resta comunque difficile fare previsioni sull’analisi del Comitato di Emergenza, soprattutto dalle nostre latitudini. “La valutazione che il Comitato di emergenza Covid 19 dell’Organizzazione mondiale della sanità farà il 4 maggio – spiega l’epidemiologo e docente d’Igiene all’Università del Salento Pier Luigi Lopalco - dipenderà dalla situazione mondiale, con particolare riferimento ai dati che provengono dai Paesi con economie in transizione”.
Sul tema del ritorno alla normalità l’OMS sottolinea come nell’ultimo anno si sia ridotto drasticamente il numero di Paesi che hanno dovuto limitare le proprie prestazioni sanitarie per concentrarsi sulla questione Covid 19. Quasi la metà, nel 2022; oggi sono circa un quarto. “Il recupero dell’erogazione dei servizi sanitari essenziali è fondamentale – è quanto afferma l’OMS in proposito - perché le interruzioni (compresi i servizi per la promozione della salute, la prevenzione delle malattie, la diagnosi, il trattamento, la riabilitazione e la palliazione) possono avere effetti negativi sulla salute a livello di popolazione e individuale persino maggiori rispetto alla pandemia stessa, specialmente tra le popolazioni vulnerabili”.
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