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Vaccino Covid, il siero sperimentale altera il DNA: lo studio del Journal of Neurological Disorders

Le conclusioni di uno studio pubblicato sul Journal of Neurological Disorders svolto dai Dottori Kyriakopoulos, McCullough, Nigh, Seneff non lasciano dubbi: i vaccini Covid comporterebbero alterazioni permanenti del DNA

20 Novembre 2022

Vaccino Covid, il siero sperimentale altera il DNA: lo studio del Journal of Neurological Disorders

Vaccino (fonte foto Lapresse)

Uno studio pubblicato dal Journal of Medical Disorders non lascia dubbi: i vaccini da Covid 19 alterano il DNA umano. Lo studio condotto dai Dottori Kyriakopoulos, McCullough, Nigh, Seneff sembra portare a queste conclusioni. L'integrazione del codice genetico dei virus a RNA nel DNA dell'ospite, un tempo ritenuto un fenomeno raro o addirittura impossibile,. Il meccanismo di inserimento mediato da Long Interspersed Nuclear Element (LINE)-1 implica che molti RNA virali (a parte quelli retrovirali) possono essere invertiti, trascritti, e quindi stabilmente incorporato nel DNA.



Vaccino Covid e alterazione del DNA, lo studio

Il punto centrale starebbe nella riuscita descrizione dei fenomeni di ricombinazione tra RNA esogeno non retrovirale e sequenze retrovirali endogene, e infine l'integrazione del cDNA risultante nel genoma dell'ospite. I recenti dati raccolti dimostrano che le sequenze di RNA SARS-CoV-2 possono essere trascritte nel DNA e possono essere integrate attivamente nel genoma delle cellule umane colpite, mediata dai retrotrasposoni. In alcuni campioni di pazienti infetti da SARS-CoV-2, vi è evidenza di una grande frazione di integrazione della sequenza SARS-CoV-2 e successiva generazione di trascrizioni chimeriche umane SARS-CoV-2.

I risultati

Sono stati anche vagliati il ruolo potenziale degli elementi genetici mobili nell'eziopatogenesi delle malattie neurologiche, cardiovascolari, immunologiche e oncologiche, e le possibilità di interferenza del DNA umano da parte dell'infezione e della vaccinazione SARS-CoV-2. Le cellule germinali vulnerabili, le cellule tumorali e i neuroni possono presumibilmente essere tutti bersagli per l'integrazione anomala dell'mRNA, specialmente nelle cellule che invecchiano che mostrano una maggiore attività di LINE-1 rispetto alle cellule più giovani. La codifica dell'mRNA per la glicoproteina spike SARS-CoV-2 nei vaccini è stata attentamente progettata per aumentare la stabilità e l'efficienza della proteina spike, evitando così i normali percorsi di degradazione dell'mRNA. Ciò può aumentare il potenziale di integrazione genomica. Se questo fosse il caso, le conseguenze previste porterebbero a seri rischi potenziali per la salute umana che necessitano di chiarimenti.

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