28 Ottobre 2022
Il nome dice poco: Heiko. Il cognome molto di più: von der Leyen. Quando lo scorso giugno è stato associato alla Fondazione creata dall’università di Padova per gestire il filone di ricerca su terapia genica e farmaci a Rna con un piano finanziato dal Pnrr con 320 milioni di euro, un europarlamentare della Lega, Francesca Donato, aveva parlato di possibile conflitto d’interessi. Con relative polemiche. Motivo per il quale, quattro mesi dopo, Heiko Von der Leyen, marito di Ursula, ha lasciato il progetto.
Nei giorni scorsi, infatti, la Procura europea (Eppo) ha dichiarato ufficialmente di aver avviato un’indagine sull’acquisto dei vaccini anti-Covid nell’Unione europea: un annuncio ambiguo, dato che non si conoscono i nomi degli eventuali indagati né il motivo dell'apertura delle indagini, ma che potrebbe riguardare gli sms che Ursula von der Leyen ha ammesso di aver scambiato con l'amministratore delegato della Pfizer, Albert Bourla, mentre l’Ue stava negoziando i contratti con la multinazionale per i vaccini anti-Covid. Un’altra potenziale grana, però, era alle porte: la posizione del marito, medico e direttore scientifico della societа biotech statunitense Orgenesis (certamente non solo il “marito di”) nel piano di ricerca dell’ateneo padovano. “Per il progetto proposto dall'università di Padova indica tra i partecipanti molti Big del settore farmaceutico: da Pfizer ad Astrazeneca ed anche Biontech e Dompè”, aveva spiegato Donato. “Ma tra i partner spicca anche Orgegenesis, un’azienda di biotecnologia americana che ha avuto un ruolo di primissimo piano nella realizzazione dei cosiddetti vaccini a terapia genica, quelli a Rna. In questa azienda opera con un ruolo direttivo niente meno che il marito della presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen. Orgenesis si ritaglia un ruolo di primo piano piazzando nel consiglio di sorveglianza della fondazione Padovana il proprio Direttore medico ovvero il marito della presidente della Commissione europea. Secondo lo Statuto del Centro il consiglio di sorveglianza è di fatto l'organo di gestione della fondazione e ha il potere di pianificazione strategica del budget. C’è abbastanza materiale per avviare come minimo un'indagine giudiziaria sia daparte della magistratura italiana che di quella europea”. Non è stato necessario.
“Ho appreso con una lettera che Heiko von der Leyen rinuncia alla nomina”, annunciato il coordinatore del progetto dell’università di Padova, Rosario Rizzuto, sottolineando che il consorte della presidente della Commissione Ue non ha fornito alcuna motivazione. Il “first gentleman” europeo si è così chiamato fuori dal comitato di sorveglianza, anche se resta a capo della biotech Orgenesis, che insieme a colossi globali del farmaco come Pfizer, BioNTech, AstraZeneca e Sanofi fa parte del progetto di ricerca.
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