08 Settembre 2022
Fonte: Il Giornale d'Italia
Non smettono di crescere i dubbi sul vaccino Covid e, ancora una volta, a gettare non poche ombre sul siero è direttamente EudraVigilance, sistema progettato per la segnalazione di effetti avversi controllato dall'Ema, l'Agenzia europea per i medicinali. Il riferimento in particolare è all'ultimo report pubblicato l'8 settembre 2022, che riporta dati tutt'altro che rassicuranti e sottostimati: al 29 agosto, dopo l'iniezione del siero ai pazienti, in Europa sono state registrate 1.522.513 reazioni avverse, di cui 11.233 decessi (0,74%).
Si tratta di numeri davvero impressionanti che, tuttavia, forniscono dei dati solo parziali e sottostimati fino a dieci volte per due ragioni. La prima è che ancora in tantissimi non segnalano gli effetti collaterali post vaccino e la seconda è che - e questo non bisogna dimenticarlo - l'EudraVigilance, quindi l'Ema, è finanziata per l'86% dalle stesse aziende farmaceutiche.
Osservando i dati nel dettaglio emerge Pfizer-BioNTech presenta un totale di 905.189 reazioni avverse, di cui 8.209 decessi (0,91%, il valore più alto). Janssen-Cilag 56.367 reazioni avverse, di cui 333 decessi (0,59%). Novavax 1.280 e nessuna morte (0,00%). Moderna 247.645, di cui 1.127 decessi (0,46%). AstraZeneca 312.032 reazioni, di cui 1.564 fatali (0,50%).
Si tratta comunque di dati fortemente sottovalutati in quanto si basano sulle segnalazioni passive, ovvero pazienti che autodenunciano agli organismi competenti le reazioni osservate. Le stime indicano che questi dati rappresentano circa 1 decimo dei dati reali.
Avevamo contattato Pfizer la prima volta chiedendo spiegazioni in merito al dossier diffuso sul sito dell’associazione no profit Public Health and Medicals Professionals for Transparency e riportato da Byoblu, secondo il quale il vaccino contro il Covid dell'azienda sarebbe efficace solo al 12%. In tale studio veniva sostenuto che la nota azienda farmaceutica era pronta a tenere nascosi i documenti "compromettenti" fino al 2076. Ma un giudice federale del Texas, Mark Pittman, avrebbe "ordinato il rilascio dei Pfizerfiles entro un arco temporale di massimo un anno e mezzo".
La Pfizer poi, a Il Giornale d'Italia, non solo aveva risposto in modo vago, ma aveva anche smentito questa narrazione dei fatti, asserendo inoltre che i dati sull'efficacia dei sieri non possono essere lasciati alla revisione di "non esperti", in quanto, secondo il loro giudizio, questo "può portare a un'interpretazione delle informazioni errata o fuori contesto". E poi ci aveva rimandato a due siti. Il primo era quello dell'Ema. Il secondo dell'Aifa.
Dopo quella che in molti definirebbero una "supercazzola", abbiamo chiesto allora nuovamente a Pfizer dei dati più precisi e puntuali sulle reazioni avverse al vaccino Covid. Ma anche in questo caso ci è stato risposto in modo sfuggente. In particolare la casa farmaceutica, alla richiesta di maggiori informazioni, ci ha rinviato nuovamente ad una sezione generica del sito dell'Ema che riporta il numero di dosi somministrate in Europa e le segnalazioni di reazioni avverse. Dati che però sono, come già anticipato, sottostimati. Molte infatti non vengono infatti denunciate. Per non parlare poi dei finanziamenti che l'Agenzia del Farmaco riceve dalle stesse società che producono i vaccini.
Prima del report di oggi, ne era stato pubblicato un altro nel mese di luglio, i cui numeri sono simili. I motivi sono due. Il primo riguarda la campagna vaccinale, che è ormai al palo (quindi si evidenziano meno e reazioni avverse nell'immediato). Il secondo è legato alla distanza dagli ultimi vaccini, che rende meno immediata l'associazione causa-effetto.
Clicca sull'immagine per scaricare il pdf del report Ema aggiornato con i relativi dati sulle reazioni avverse:
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