28 Aprile 2022
Il Ministro della salute Roberto Speranza, 2022 (fonte: Lapresse)
Il Covid, aspettando l'Italia, per il resto d'Europa è ormai come l'influenza. Ormai lo dice con chiarezza anche l'Unione europea: per la gestione della pandemia da Covid è cominciata una nuova fase, non più all'insegna dell'emergenza ma della convivenza col virus, sempre con la necessaria prudenza. A dirlo è la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. L'esecutivo europeo ha infatti elaborato un piano in otto punti che possa servire da indirizzo ai 27 Stati membri per i prossimi mesi. Uno dei punti chiave è l'addio al tracciamento di massa per passare a "stime affidabili e rappresentative". La circolazione del virus resta alta ma l'impatto sui sistemi sanitari non è lontanamente paragonabile ai mesi più bui. Per questo occorre un cambio di passo definitivo.
Le nuove linee di indirizzo della Commissione tracciano un sentiero molto netto: da un lato continuare con la vaccinazione, spingendo soprattutto sulle dosi booster e continuare a tenere in piedi un sistema di sorveglianza che non punti più all'individuazione di ogni singolo caso ma che sia strutturato a campione. Tra gli altri interventi importanti, bisogna monitorare il virus per individuare nuove varianti e investire sul sistema sanitario per irrobustirlo in vista di nuovi momenti complicati.
Che per l'Unione europea il Covid sia ormai assimilabile a un virus stagionale lo dimostrano proprio queste linee guida, dove si dice che occorre "migliorare o mantenere la capacità del sistema sanitario nazionale di far fronte a un numero crescente di casi di Covid 19 e/o influenza stagionale". Grande importanza viene data anche allo sviluppo di vaccini universali, efficaci anche contro le future varianti.
In Italia la cautela continua ad essere estrema. Dal primo maggio il green pass dovrebbe andare definitivamente in soffitta, eccezion fatta per ospedali e Rsa, mentre ci vorrà più tempo per dire addio alla mascherina al chiuso, che dovrebbe restare obbligatoria in molti posti, inclusi luoghi di lavoro e scuola. Nonostante le varie voci, però, il governo non ha ancora pubblicato un provvedimento ufficiale quando alla scadenza dell'ultimo decreto Covid mancano poco più di 48 ore.
Certamente l'obbligo di indossare i dispositivi di protezione individuali resterà nei mezzi di trasporto pubblico locale come metro e pullman, oltre che sui mezzi di trasporto su scala nazionale. Probabile la proroga di un mese anche per cinema, teatri e concerti in posti al chiuso. Risparmiati, invece, i supermercati e i negozi.
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