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Vaccini proteici: la rivoluzione che cambierà la pandemia e aiuterà i paesi poveri

Prossimi al brevetto i vaccini proteici di un'azienda statunitense: cambieranno il volto della pandemia

12 Novembre 2021

È molto vicino il via libera ai vaccini proteici: potrebbe essere la rivoluzione della pandemia da Covid-19. Dopo un lungo batti e ribatti fatto di attese e ritardi, è a un passo la presentazione della domanda di approvazione agli enti regolatori USA. L'azienda di biotecnologia del Maryland porrà al vaglio delle autorità il proprio vaccino. Se il responso sarà positivo rappresenterà una vera e propria rivoluzione nella lotta alla pandemia. Sia per questioni logistiche che economiche.

I vantaggi dei vaccini proteici

In un lungo studio pubblicato lo scorso 8 novembre su Nature, autorevole rivista scientifica, i vaccini proteici sono stati ampiamente lodati. Sono più sicuri di quelli finora distribuiti dalle case farmaceutiche e non hanno particolari controindicazioni. Sono dunque adatti a tutti coloro che soffrono di problemi respiratori o che hanno un sistema immunitario incline alla reazione. Nella sostanza si tratterebbe di un cambio radicale nell'idea stessa di vaccino. Finora infatti i sieri di Moderna, Pfizer e altre hanno sintetizzato un frammento del virus, per così dire, che una volta iniettato nell'organismo stimola lo stesso a produrre una proteina per combattere l'infezione. I vaccini proteici, al contrario, iniettano direttamente la proteina, praticamente azzerando le controindicazioni finora riportate. Inoltre questi ultimi sono esponenzialmente più semplici ed economici da produrre. Rappresenterebbero pertanto un cambio di marcia per i paesi più poveri: dove finora appena il 6% è vaccinato.

Quanto manca alla distribuzione su larga scala dei vaccini proteici

I loro vantaggi vengono però compensati da una certa macchinosità nella produzione. Una macchinosità intrinseca alla creazione di una proteina così ottimizzata e specifica, a cui vanno aggiunto diversi errori da parte dei ricercatori. Riporta il medesimo studio di Nature che reagenti errati sono stati adoperati inizialmente, provocando conseguenti errori nei dosaggi finali. Ciò è costato ben cinque mesi di ritardo nella produzione. Novavax e Clover sono le aziende che sono più avanti nel processo e probabilmente i loro saranno i vaccini proteici che per primi verranno approvati. Non è ancora chiaro quando, ma la domanda di approvazione presentata da Novavax dimostra che siamo molto vicini. Al momento i sieri risultano essere altresì molto sicuri, avendo un profilo di rischio "simile a quello dei vaccini antinfluenzali". Entrambe le aziende si sono poi impegnate a donare centinaia di milioni di vaccini ai paesi più bisognosi. La lotta al covid in queste nazioni rimane l'obiettivo numero uno da perseguire per la comunità internazionale.

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