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Manovra 2026, €10,5mld di aggravi fiscali a banche, imprese e consumatori superano gli €8mld di tagli: €2,5mld in più che pesano sui cittadini

La legge di Bilancio 2026 aumenta il gettito complessivo nonostante i tagli annunciati, concentrando nuovi prelievi su banche, imprese e consumatori per finanziare una manovra da 22 miliardi

30 Dicembre 2025

Manovra 2026,  8 miliardi di tagli tra aggravi fiscali a cittadini e imprese ma 10,5 miliardi di entrate in più: ecco chi le paga

Fonte: imagoeconomica

La Manovra 2026 punta a tenere in equilibrio i conti pubblici attraverso un mix di riduzioni e nuovi prelievi che, nel complesso, determina 10,5 miliardi di entrate aggiuntive a fronte di quasi 8 miliardi di tagli agli aggravi fiscali. Un’operazione da 22 miliardi che consente al governo di rispettare i vincoli di finanza pubblica, ma che comporta un aumento concreto dei costi per banche, imprese e cittadini, chiamati a sostenere gran parte del peso del disegno di legge.

Manovra 2026, 8 miliardi di tagli tra aggravi fiscali a cittadini e imprese ma 10,5 miliardi di entrate in più: ecco chi le paga

La legge di Bilancio per il 2026 si fonda su un equilibrio costruito attraverso una serie di interventi fiscali mirati che rafforzano le entrate senza introdurre una singola misura simbolica, ma distribuendo l’impatto su più categorie economiche. La scelta dell’esecutivo è quella di concentrare i maggiori prelievi sui settori ritenuti più solidi, con effetti che però finiscono per riflettersi sull’intero sistema economico.

Il contributo più rilevante arriva dal comparto bancario e assicurativo, che assorbe una quota significativa delle nuove entrate previste. Le modifiche alla disciplina sugli extra-profitti delle banche valgono 1,65 miliardi, mentre il rinvio delle Dta garantisce altri 1,5 miliardi nel 2026. A questi si aggiunge l’aumento del 2% dell’Irap per banche e assicurazioni, che produce 962 milioni di gettito aggiuntivo, insieme al contributo del settore assicurativo legato all’acconto sui premi Rc auto e natanti e all’aumento al 12,5% delle aliquote su alcune polizze, per un totale vicino a 1,5 miliardi.

Nel mondo della finanza entra in vigore anche il raddoppio della Tobin Tax, con un’aliquota che sale allo 0,2% sui mercati regolamentati e allo 0,4% negli altri casi, con un gettito stimato in 337 milioni annui, mentre il riordino del regime dei dividendi delle holding e l’adeguamento alla direttiva Ue "madre-figlia" portano ulteriori 35 milioni. La manovra interviene inoltre sul regime dei grandi contribuenti esteri, innalzando a 300 mila euro la flat tax per i Paperoni che si trasferiscono in Italia e raddoppiando il forfait per i familiari, per un beneficio complessivo di 14,5 milioni per l’Erario.

Per le imprese, l’aumento del carico fiscale passa attraverso il giro di vite sulla rateizzazione delle plusvalenze e l’affrancamento straordinario delle riserve con un’imposta sostitutiva del 10%, misure che garantiranno oltre 911 milionidi entrate nel solo 2026 e che incidono direttamente sulla pianificazione fiscale aziendale.

Anche i cittadini sono coinvolti dall’aumento dei prelievi indiretti, a partire dalle accise su sigarette e prodotti da fumo, che genereranno 213 milioni di gettito aggiuntivo, e dal ricalibro delle accise sui carburanti, stimato in 552 milioni. Dal prossimo anno si aggiunge inoltre una tassa di 2 euro sui pacchi di valore inferiore a 150 euro provenienti da Paesi extra-Ue, con un impatto previsto di 112,5 milioni e l’obiettivo dichiarato di frenare l’ultra fast fashion.

Sul fronte immobiliare e patrimoniale, la rivalutazione di terreni e partecipazioni viene colpita dall’aumento dell’aliquota dal 18% al 21%, che assicura 240 milioni di gettito annuo, mentre la cedolare secca sugli affitti brevi sale al 26% dal secondo immobile, contribuendo per 37,8 milioni nel 2026.

Nel complesso, la Manovra 2026 riduce alcune voci di pressione fiscale ma compensa ampiamente con un rafforzamento dei prelievi su settori chiave dell’economia, determinando un aumento diffuso dei costi che, pur senza colpire in modo uniforme, finisce per coinvolgere l’intero tessuto produttivo e i consumatori.

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