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Flotilla, Meloni gira le spalle ad attivisti: "Garantita assistenza consolare, ma governo non pagherà rimpatri, spese a vostro carico"

Tajani: "Da venerdì 3 ottobre le prime partenze degli italiani" che però saranno spesate "di tasca loro". È quanto emerge da alcune fonti della maggioranza che motivano la decisione non come "atto di vendetta" ma di coerenza verso la linea "ostile" da sempre tenuta dal governo

02 Ottobre 2025

Flotilla, Meloni gira le spalle a attivisti: "Garantita assistenza consolare, ma governo non pagherà rimpatri, spese a vostro carico"

Giorgia Meloni (fonte: LaPresse)

voli di rimpatrio per gli attivisti italiani della Global Sumud Flotilla arrestati dalle milizie israeliane al largo delle coste palestinesi non saranno a carico di Roma. Il governo comunque garantirà piena assistenza consolare a quanti si trovano in stato di fermo, ma le spese saranno "a carico degli attivisti".

Flotilla, Meloni gira le spalle ad attivisti: "Garantita assistenza consolare, ma governo non pagherà rimpatri, spese a vostro carico"

È quanto deciso dal governo sulla delicata situazione che si delineerà all'orizzonte nelle prossime ore. Dopo l'abbordaggio operato dall'Idf contro la ventina di imbarcazioni della missione umanitaria, risultano 40 ora gli italiani arrestati. Secondo le previsioni date dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani, che oggi alla Camera è intervenuto sullo stato di cose ribadendo di aver "parlato col ministro israeliano Sàar chiedendo di evitare azioni aggressive", gli italiani arrestati, una volta raggiunto il porto di Ashdod, saranno trasferiti al carcere di Ketziot, nel Negev (a sud-ovest di Be'er Sheva), prima di fare definitivo ritorno in Italia. Due le possibilità: o accettare di lasciare volontariamente Israele, nel qual caso già da domani 3 ottobre potrebbero avvenire i primi rimpatri, o rifiutarsi, venendo così processati da un tribunale speciale di funzionari degli Interni per ingresso illegale, prima di essere sottoposti a espulsione immediata. In quest'ultimo caso "sarà necessario attendere il provvedimento di respingimento dell'Autorità giudiziaria israeliana, che potrebbe richiedere 48-72 ore" chiarisce Tajani. I rimpatri forzati dunque potrebbero partire già da domenica 5 ottobre. Resta aperto però un dettaglio, affatto rilevante: chi pagherà i costi del rimpatrio? Di certo, non il governo, come fanno sapere fonti della maggioranza secondo cui "non si tratta di vendetta" ma di "coerenza" verso la linea di governo. Non si può pensare - affermano - che il governo centrale finanzi i voli di ritorno di quegli stessi attivisti che, con la Flotilla, hanno minacciato il "già delicato quadro internazionale" con azioni "irresponsabili".

Però, assicura Tajani, gli italiani avranno la piena assistenza dell'ambasciata a Tel Aviv e dei consolati di Gerusalemme e Tel Aviv. A quanto emerge, ai fermati sarà sottoposto un foglio in cui dovranno dichiarare di aver tentato l'ingresso illegale in Paese. Nella delicata fase di rimpatrio, gli attivisti dovrebbero essere portati verso Eilat e da lì, attraverso scalo internazionale a Ramon, raggiungere Roma.

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