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Gaza, 180 dipendenti del Ministero dell'Ambiente a Pichetto Fratin: "Fermare genocidio, stop a rapporti anche energetici con Israele" - LA LETTERA

I dipendenti del Mase chiedono di "interrompere ogni rapporto diretto o indiretto con il Governo di Israele, anche nel settore energetico, quale ad esempio l’East Mediterranean Gas Forum"

30 Settembre 2025

Gaza, 180 dipendenti del Ministero dell'Ambiente a Pichetto Fratin: "Fermare genocidio, stop a rapporti anche energetici con Israele" - LA LETTERA

Gilberto Pichetto Fratin, fonte: imagoeconomica

180 dipendenti del Ministero dell'Ambiente hanno scritto una lettera al ministro Gilberto Pichetto Fratin e al governo di attivarsi per fermare il genocidio a Gaza e l’occupazione dei territori palestinesi da parte di Israele, "nel rispetto di quanto sancito dalla Costituzione italiana e dal diritto internazionale". I dipendenti del Mase chiedono di "interrompere ogni rapporto diretto o indiretto con il Governo di Israele, anche nel settore energetico, quale ad esempio l’East Mediterranean Gas Forum".

Gaza, 180 dipendenti del Ministero dell'Ambiente a Pichetto Fratin: "Stop a rapporti anche energetici con Israele"

Dopo i dipendenti della Farnesina adesso anche quelli del Ministero dell'Ambiente si attivano, e inviano una lettera al ministro dell'Ambiente e della Transizione ecologica Gilberto Pichetto Fratin affinché il governo interrompa i rapporti con Israele. Rapporti anche energetici, e qui viene fatto il nome dell'East Mediterranean Gas Forum, "piattaforma per i paesi produttori, consumatori e di transito di gas nel Medio Oriente. Per parte nostra, ricordiamo come ogni conflitto armato non abbia solo tragiche conseguenze in termini di perdite di vite di uomini, donne e bambini, ma comporta anche devastazioni ambientali che difficilmente potranno essere risanate. Chiediamo quindi al nostro Ministro e a tutto il Governo di non continuare ad alimentare, tramite il proprio operato, un’economia di guerra che è necessariamente accompagnata e sostenuta da un modello estrattivista e predatorio, che, oltre a produrre la perdita di vite umane, consuma enormi quantità di risorse ambientali ed energetiche, genera inquinamenti non risanabili, cancella la biodiversità, produce danni ecologici irreversibili, contribuisce in modo significativo ai cambiamenti climatici negativi".

Prosegue: "Non opporsi alla distruzione di Gaza di fatto fa venire meno anche gli impegni formali, tuttora vigenti, assunti dal Ministro con l’Autorità per la Qualità dell'Ambiente (EQA) della Palestina proprio su questi temi. Chiediamo quindi che la conversione bellica che si sta attuando in tutto il paese, e il relativo stanziamento di risorse economiche, sia sostituita da un processo di transizione e conversione ecologica delle produzioni, di fatto mai seriamente attuato. Esprimiamo inoltre la nostra solidarietà al popolo palestinese e il nostro appoggio alla Global Sumud Flotilla in viaggio umanitario verso Gaza". Infine, hanno concluso che "in quanto lavoratori e lavoratrici del comparto pubblico ambientale non vogliamo rimanere silenti e inerti di fronte al genocidio e alla catastrofe ecologica in Palestina e chiediamo a questo ministero e al Governo di agire nel rispetto di quanto sancito dalla nostra Costituzione e dal diritto internazionale".

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