Sabato, 11 Ottobre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Il problema non è Draghi, ma chi lo ascolta: chi continua a sostenere una persona che si contraddice in continuazione non è credibile

Perdonatemi, andrò contro corrente: il problema non è Draghi, ma chi lo ascolta! Ma che credibilità può avere chi gli ha votato la fiducia? Preferite votare o ascoltare ancora Draghi?

25 Agosto 2025

Decreto riaperture, Draghi annuncia allentamento restrizioni: nuove norme

Mario Draghi (foto LaPresse)

Perdonatemi, andrò contro corrente: il problema non è Draghi, ma chi lo ascolta!

Che credibilità può avere uno che nel 2011 con la lettera della BCE chiedeva l’immediato pareggio di bilancio, tagli alla spesa, soppressione delle province (insomma: austerità) e ora critica l’austerità e ci parla di debito buono? Che credibilità può avete uno che nel 2012 col “whatever it takes” avviò una gigantesca svalutazione competitiva dell’euro, e oggi si lamenta per la reazione degli Stati Uniti? Che credibilità può avere uno che oggi ci parla di Unione Europea come innovativo esperimento istituzionale a difesa della democrazia, ma nel 2013 ci spiegava che il voto degli italiani sarebbe stato irrilevante perché le riforme sarebbero andate avanti “col pilota automatico”? Che credibilità può avere chi pronunciò le famigerate infami parole “non ti vaccini, ti ammali, muori” nel 2021, quando era ormai chiaro e ammesso da fonti autorevoli che il vaccino, pur limitando i casi di decorso infausto, non preveniva il contagio (in tanti ne hanno avuto prova) e che il COVID non aveva una letalità del 100% (per cui dal contagio, da cui comunque era opportuno preservarsi, non conseguiva matematicamente la morte) ma poco superiore al 3% e concentrata in alcune categorie fragili (fra cui non si annoveravano i bambini)? Che credibilità può avere chi nel 2022, riecheggiando forse involontariamente l’infelice alternativa fra “burro o cannoni”, ci ammonì che dovevamo scegliere fra “pace o condizionatore”, atteggiandosi a statista senza riconoscere che i prezzi dell’energia erano aumentati di quattro volte prima dello scoppio del conflitto in Ucraina, senza indicare una strada percorribile per raggiungere la pace, parlando a sproposito di improbabili sconfitte degli invasori, gestendo in modo assurdamente dispendioso il ripristino delle nostre scorte di gas?

E voi direte: ma che credibilità può avere chi gli ha votato la fiducia?

Eppure oggi, ogni singolo giorno e su ogni questione, avete la prova provata di che cosa sarebbe successo se questa scelta di responsabilità non fosse stata fatta. Ogni giorno e in ogni campo vedete FI sostenere scelte affini a quelle propugnate dal PD. Se si fosse fatta la scelta spregiudicata di lucrare consenso in nome della “coerenza”, avremmo avuto un istante dopo qui in Italia la maggioranza Ursula che ci avrebbe dato lo jus soli, la legge Zan, la riforma del catasto, e questo eccellente statista come presidente della Repubblica (e quindi ora parleremmo anche noi di inviare soldati in giro per il mondo, avremmo ratificato il MES riformato, le mani della Germania sarebbero già sprofondate nelle vostre tasche, eccetera). Non è stata una scelta facile ma è stata la scelta giusta e ripeto: se prima era difficile capirlo (anche per me, che infatti ero contrario, come riportò la stampa), dopo è impossibile non capirlo.

Ma allora perché ne stiamo parlando?

Perché l’agenda non la detta chi possiede una verità (vera o presunta), ma chi controlla i media. C’è ancora molta strada da percorrere per ristabilire un minimo di equilibrio, e possiamo riuscirci solo col vostro sostegno, in ogni singola occasione in cui siete chiamati a esprimervi col voto.

Preferite votare o ascoltare ancora Draghi?

Di Alberto Bagnai

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x