12 Agosto 2025
Nei giorni scorsi la Commissione europea ha fatto sapere urbi et orbi di aver approvato lo European Media Freedom Act e ovviamente il coro delle redazioni si è unito in articoli celebrativi: finalmente da Bruxelles arriva un punto fermo e chiaro sulla libertà di stampa. Vuoi mettere la bandiera issata in nome dei valori europei rispetto al grumo di impicci e intrallazzi che caratterizza l’informazione italiana? Vuoi mettere lo European Media Freedom Act con le riforme della Rai che ognuno approva per mettere le mani sulla tv pubblica?
Insomma, per fortuna che c’è l’Europa, signora mia, che finalmente ci libera dalla cattiva informazione. Ed è incredibile quanto alto sia il grido di giubilo che arriva dalla solita Repubblica, un foglio dove per abitudine i direttori parlano con dio e dove gli editori si sentono pure dei solo perché parlano con Trump con grande familiarità (ma all’insaputa dei loro giornalisti), dove siedono nel cda di Meta e dove si sceglievano i direttori (Molinari) per la loro vicinanza con il governo di Israele.
Contro tutto questo la signora von der Leyen, l’implacabile Ursula, consegna le Dodici Tavole della Libertà di Informazione. Del resto, lei non ha macchie e la sua Commissione ha tutti i crismi per parlare di libertà di stampa e ingaggiar battaglia contro le fake e a favore della libertà di stampa.
E guai a mettere in discussione un Act che arriva dall’EUROPA, ubriachi come siamo di europeismo. Chi lo fa è il solito guastafeste che non ha capito nulla dei tempi che stiamo vivendo. I tempi sono di EMERGENZA: c’è la guerra in Ucraina e il pericolo di Putin è alle porte, anche se non si capisce come possano stare insieme il cedimento della Russia per effetto delle sanzioni sull’economia di guerra e per effetto di un alto numero di vittime tra i soldati che non consente un ricambio veloce in termini quantitativi, e il pericolo di un’altra invasione russa cioè l’apertura di un altro fronte. Oltre la guerra in Ucraina c’è la guerra a Gaza la cui posizione europea è talmente vibrante che Netanyahu se ne fotte bellamente. Comunque sia l’emergenza è alta e l’Europa armarsi, anzi si armeranno sempre di più i singoli Stati aumentando i loro debiti pubblici ma con la copertura dell’Europa. La famosa copertura cippirimerla. Che vale anche quando la Commissione vuole bypassare il già sfigato Europarlamento in materia di finanziamento del piano di riarmo.
Ora che però entreranno in vigore i parametri dello European Media Freedom BlaBlaAct sapremo tutto. E sapremo anche quel che quei poveri sfigati giornalisti del New York Times stanno cercando da tempo chiedendo l’accesso agli atti: gli scambi mail e whatsapp tra la presidente della Commissione europea e il ceo della multinazionale Pfizer. Mica la Commissione europea che tanto si è vantata del BlaBlaAct si comporterà come ha fatto finora e cioè negando più volte ai giornalisti americani le carte per scoprire i misteri della trattativa sui vaccini. Mica penserà di “coglionare”reiterando la panzana dei messaggi cancellati come detto da Ursula e dalla sua Commissaria alla trasparenza; mica penseranno di dirci che se non si trovano pure le tracce “hanno stato i russi, con le loro campagne di disinformazione”.
Sempre grazie alle Dodici Tavole del BlaBlaAct libereremo le nostre virostar e i reduci del Conte2 dalla paranoica crociata contro dei medici che si erano permessi di avanzare delle critiche all’obbligo vaccinale, perché la libertà di espressione o vale o non vale e non ci sono campi dove vale ma solo un po’, perchè poi ogni settore del sapere potrà muovere le sue osservazioni e quindi la libertà di espressione è compressa. Tant’è che lo stesso Zuckerberg davanti al Congresso ha dovuto ammettere la manipolazione delle informazioni e la chiusura di molti siti per compiacere all’amministrazione Biden!
Le recenti nomine di due professionisti critici verso l’obbligo vaccinale fatte dal ministro Schillaci, ex rettore a Tor Vergata, sono diventate l’ennesimo terreno di scontro tra buoni e cattivi, tra medici veri e “ciarlatani”. Tutto era cominciato con una lettera firmata da Francesca Russo, dirigente del dipartimento Prevenzione della Regione Veneto, con cui comunicava il suo rifiuto a entrare nel gruppo consultivo, "assieme a componenti che hanno espresso posizioni non coerenti con le evidenze scientifiche in materia di vaccinazioni". Poi… apriti cielo.
Ecco alcune dichiarazioni. Roberto Burioni: "È come vedere don Vito Corleone nominato alla commissione Antimafia". Più sobrio Matteo Bassetti: "Uno dei punti più bassi mai toccati nella salute pubblica italiana". Tra gli altri segnaliamo anche Nino Cartabellotta, Fondazione Gimbe: "un atto di grave irresponsabilità politica e professionale che annienta la credibilità delle istituzioni, svilisce la scienza e legittima la disinformazione". Dal Pd, è partita in quarta la ex sottosegretaria di Speranza, Sandra Zampa: "Ministro, che vergogna è mai questa? Come si fa a nominare nel Nitag medici no vax?". Una dichiarazione che ha fatto il paio con quella del M5S: "È uno schiaffo alle vittime del Covid". Gli schiaffi sono stati i loro con tutti quegli atti con cui schiacciarono diritti e libertà. Ma c’era l’emergenza.
Certo, c’è sempre una emergenza e a tal proposito, per chiudere, in nome dell’European Media BlaBlaAct sapremo anche perché è saltato il gasdotto Northstream, chi lo ha fatto saltare e soprattutto chi lo ha coperto. Sempre grazie al BlaBlaAct ci diranno com’è possibile fare la guerra al gas russo ma nel primo semestre 2025 l’Europa ha comprato 37 miliardi di metri cubi di gas liquido dalla Russia, che quindi dopo l’America è il nostro altro grande fornitore energetico. Della serie, che oggi no, domani forse ma sicuramente da dopodomani chiuderemo tutti i rubinetti con Mosca.
di Gianluigi Paragone
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