31 Gennaio 2025
Francesco Lo Voi (fonte. Lapresse)
Francesco Lo Voi sarebbe al centro della bufera, non solo per il caso Almasri, ma anche per i voli di stato ad "uso privato" negati. Al procuratore capo era stato negato, nel 2023, l'uso di un areo dei servizi segreti per spostarsi da Roma a Palermo, da parte del sottosegretario Alfredo Mantovano. I voli sarebbero stati usati dal procuratore per recarsi ogni 2 settimane a Palermo dalla sua famiglia. Lo Voi aveva fatto ricorso al Consiglio di Stato per il volo di Stato negato, dopo un carteggio con Mantovano, contestando "la convenienza in termini di costo dell'utilizzo dei voli di linea".Da una comparazione effettuata emerge che il costo del volo era di circa 13mila euro, mentre un biglietto andata e ritorno per la stessa tratta tra i 400 e i 700. FdI chiede di fare chiarezza.
Secondo quanto emerso, il carteggio risale ai primi giorni di febbraio 2023. A gennaio di quell'anno, il sottosegretario Alfredo Mantovano avrebbe negato a Lo Voi l'utilizzo dell'aereo di Stato con il quale viaggiava da Roma a Palermo per "motivazioni personali". Ogni due settimane infatti il procuratore avrebbe usato l'aereo privato per recarsi a Palermo dalla sua famiglia e tornare a Roma. Il 16 febbraio 2023 Lo Voi scrive all'Ufficio voli di Stato una missiva "Richiesta di voli di Stato del procuratore della Repubblica di Roma dottor Francesco Lo Voi". Nel documento si legge: "Per quanto possa rilevare, rappresento che – così come in passato – l’uso del volo di Stato consente uno spostamento molto più rapido rispetto a quello dei voli di linea, evita la presenza dello scrivente in ambienti e situazioni di facile riconoscibilità personale (aerei e aeroporti) ed evita altresì l’Impiego di personale di scorta (con le conseguenti spese a carico dell’amministrazione di appartenenza) conseguenti all’utilizzo di mezzi diversi; superfluo segnalare che per lo spostamento da Roma a Palermo o viceversa non è utilmente praticabile l’utilizzazione del mezzo ferroviario o l’uso di autovettura, in considerazione dei lunghissimi tempi di percorrenza, non compatibili con le ragioni di servizio".
Mantovano risponde che "la maggiore rapidità dei voli di Stato non è un argomento in sé decisivo se non accompagnato dalla dimostrazione che un tempo di viaggio maggiore sarebbe incompatibile con indifferibili esigenze di servizio". In aggiunta, il sottosegretario scrive che "la presenza della scorta supererebbe le preoccupazioni circa la riconoscibilità", annunciando di aver incaricato il Servizio voli di fare "una comparazione economica tra il costo complessivo del volo di Stato senza scorta e quello del volo commerciale con scorta". Mantovano inoltre avrebbe negato il volo perchè "usato per ragioni personali" e non per ragioni d'ufficio.
Nella lettera successiva viene presentata questa comparazione economica: il volo di Stato costa "almeno 13.000 euro, mentre il biglietto di andata e ritorno nella stessa tratta su un volo di linea varia dai 400 ai 700 euro per passeggero. Ciò rende il volo di Stato sempre e notevolmente più costoso della soluzione commerciale". Di conseguenza i voli di stato vengono negati a Lo Voi.
Dopo lanegazione del volo di Stato, Lo Voi si appella al Consiglio di Stato. Nel testo il procuratore contesta "la convenienza in termini di costo dell’utilizzo di voli di linea che comporterebbe un risparmio di spesa (per altro, non così rilevante)". Inoltre ribadisce che, a suo giudizio, sussiste "l’inopportunità" di farlo viaggiare con un volo di linea sia "in termini di praticabilità di un trasporto di agenti di armati", sia per gli "evidenti rischi a cui potrebbero essere sottoposti gli altri passeggeri". La decisione non è ancora arrivata.
Per FdI potrebbe esserci un collegamento tra l'accusa ai danni di Giorgia Meloni per favoreggiamento e peculato, presentata da Lo Voi, e i voli di Stato negati. Il vicecapogruppo in Senato, Salvo Sallemi, chiede di fare chiarezza, per capire se si tratti di una "vendetta giudiziaria". "Le indiscrezioni di stampa sulla questione voli di Stato di Lo Voi evidenziano quanto di fosco ci possa essere dietro le indagini che hanno colpito Giorgia Meloni e il suo governo".
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia