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Multe annullate ai "no-vax", Accademia dei lincei: "Decisione discutibile, governo ci ripensi", ma dimentica effetti avversi e rispetto libertà

Alla luce dell’invecchiamento demografico italiano, la protezione vaccinale dovrebbe essere rafforzata anziché disincentivata, afferma l’Accademia

13 Dicembre 2024

Covid vaccino

Covid vaccino (fonte foto Lapresse)

Anche l'Accademia nazionale dei lincei interviene con fermezza sulla decisione del governo Meloni di voler eliminare le sanzioni per chi ha violato l’obbligo vaccinale contro il Covid-19, inserita nel "decreto-legge milleproroghe". La storica istituzione scientifica, presieduta da Roberto Antonelli, definisce la scelta «diseducativa e discutibile» e ne evidenzia i potenziali rischi.

"Esprimiamo viva preoccupazione per la sostanziale sanatoria delle sanzioni per chi non ha rispettato l’obbligo vaccinale nei confronti del virus responsabile del Covid-19, che risulta introdotta dal decreto-legge milleproroghe”, ha dichiarato l'Accademia, sottolineando che il provvedimento, se confermato, potrebbe indebolire la percezione dell’obbligo vaccinale, trasformandolo in 

L’Accademia evidenzia che la "sanatoria" - come la definisce la stessa istituzione - potrebbe "minare dalle fondamenta qualunque serio piano governativo di preparazione a un’eventuale, prossima pandemia", compromettendo l'efficacia delle misure future. Ma l'Accademia nel suo discorso non tiene conto né delle libertà dei cittadini, né del fatto che l'Italia sia stato uno dei pochi Paesi, se non l'unico, ad avere avuto un simile obbligo per tutta la popolazione.

Nel corso della pandemia, la multa per chi non rispettava l’obbligo vaccinale ammontava a 100 euro, una somma così difficile da reperire per oltre 1,5 milioni di italiani, da diventare più un mostro burocratico che un vero guadagno per l'erario.

Vaccini da covid ed "efficacia" clinica

"L’Accademia ricorda l’indiscutibile efficacia clinica e la sicurezza dei vaccini sviluppati durante la pandemia Covid-19, in particolare del vaccino a mRNA in uso al momento dell’obbligo vaccinale". Questa l'opinione dell'Accademia, che dimentica tutti gli studi fatti sulle conseguenze negative dei vaccini, come ad esempio quello sulle avversità nei neonati fatto da Pfizer stessa. Uno dei tanti studi, usciti negli ultimi anni, che testimoniano come forse si sia agito con troppa fretta nelle autorizzazioni, probabilmente a causa del momento di emergenza vissuto in quegli anni.

Alla luce dell’invecchiamento demografico italiano, la protezione vaccinale dovrebbe essere rafforzata anziché disincentivata, avverte l’Accademia, sia in previsione di future pandemie che per la gestione di malattie come l’influenza stagionale. Concludendo, l'Accademia lancia un appello al governo: "L’Accademia nazionale dei lincei auspica un responsabile ripensamento di una scelta così discutibile".

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