17 Ottobre 2024
Marco Lisei, fonte: imagoeconomica
Il presidente della commissione d'inchiesta Covid Marco Lisei si sfoga, e attacca anche i "no-vax", colpevoli di essere "al collo". Le parole sarebbero state pronunciate in Senato ieri alle 15, durante il voto per la maternità surrogata come reato universale. Si parte con una constatazione: "La commissione è un circo. Un circo con un grande tendone. Siamo continuamente in diretta video – si lamenta riferendosi ai lavori in streaming – e tutto il mondo dei no-vax ci segue con morbosità e attenzione. Quindi possiamo fare ben poco". Un attacco non troppo velato a quella galassia di persone che hanno deciso di non fare il vaccino Covid durante la pandemia. A tal proposito, il Giornale d'Italia era riuscito a captare quale fosse lo schieramento di Lisei sul tema, decisamente "pro vax".
Nonostante la commissione d'inchiesta sul Covid sia partita da poco, Lisei non ne è entusiasta per usare un eufemismo. "C’ho le telecamere accese in ogni istante, appena le spengo un secondo mi ritrovo tutti che mi insultano sui social". Uno degli aspetti più singolari dell'organo istituito per far luce sulla gestione della pandemia, è il fatto che l'ex premier Conte abbia deciso di esserne componente, così da non poter essere audito, come prevede la legge per evitare conflitti d’interesse. Ne consegue che i lavori si stanno concentrando molto su questo punto.
Lisei insieme a Francesco Filini e Alice Buonguerrieri hanno chiesto al leader M5s di dimettersi temporaneamente per essere ascoltato, ma Conte non ci sente. Vorrebbe prima "rassicurazioni" sul fatto che, dopo l’audizione, potrà riottenere il suo status di componente della commissione. "Conte rompe sempre il cazzo. Io però purtroppo devo fare il presidente della Commissione e moderare le parole, ma il problema è che poi ci attaccano tutti i nostri", spiega Lisei. E nemmeno gli alleati sembrano soddisfarlo: "Forza Italia fa asse con loro, mentre anche la Lega è spaccata: Claudio Borghi e Alberto Bagnai sono no-vax ma poi hanno un medico (Simona Loizzo, ndr) che rompe le scatole continuamente".
L'ambiguità del comportamento di Conte è stata fatta notare anche da una nota di FdI: "A parole afferma di voler essere audito, dando sin da ora la sua disponibilità, e di voler contribuire con la sua audizione a fare chiarezza sulla gestione della pandemia. Ma nei fatti scappa nascondendosi dietro le burocrazie e i tecnicismi. Infatti, Conte sa benissimo che restando componente della commissione, intenzione peraltro ribadita con fermezza in seno alla commissione appena riunitasi, non potrà essere audito".
"Insomma – prosegue la nota di FdI – un cavillo perfetto che suona come: vorrei tanto, ma non voglio! Altro che ‘avvocato del popolo'. Conte sta recitando la parte dell’Azzeccagarbugli di se stesso. L’ennesima presa in giro, che Fratelli d’Italia non permetterà, verso tutti gli italiani, soprattutto di coloro che hanno perso un proprio caro durante la pandemia”.
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