08 Ottobre 2024
La Commissione d’inchiesta sul Covid è partita e martedì 8 ottobre 2024 è stato il giorno dell'audizione dei familiari delle vittime che hanno spiegato quanto accaduto ai loro parenti negli ospedali o a casa. "Con il Covid ci è stata rubata la dignità, anche da morti. Cosa c’è di umano nel vietare di vedere il proprio parente morto? Non sappiamo nemmeno chi c’era dentro la bara", ha detto Sabrina Gualini, presidente del Comitato nazionale familiari vittime Covid. Inoltre è stato spiegato che tra i morti per Covid sono stati calcolati anche coloro i quali sono "deceduti in ospedale a causa delle mascherine con livelli troppo alti di ossigeno che hanno perforato i polmoni oppure chi è morto per infezioni ospedaliere".
"Non abbiamo potuto fare il funerale - ha ricordato Gualini -. Forse il virus usciva dal morto e dai sigilli delle bare contagiava i presenti? I giornalisti potevano entrare nelle rianimazioni, riprendevano pazienti pronati, immagini che insieme ai bollettini aumentavano paura e solitudine. Noi invece non potevamo visitare i nostri parenti, perché si diceva che il virus lo si portava dall’esterno. Eppure molti di noi piangono un parente negativo all’ingresso in ospedale o Rsa per poi ritrovarsi dopo diverso tempo positivi. La madre di un nostro associato è stata fatta uscire dalla struttura quando già era con polmonite avanzata, poi è morta in 6 giorni".
"Abbiamo un caso di chi è andato in ospedale per sospetta diverticolite al colon - ha aggiunto - ed è morto di Covid. Per non parlare delle infezioni nosocomiali. Sono stati classificati morti Covid quei casi di decesso che i consulenti medico legali collegano agli alti flussi di ossigeno, che hanno creato danni. Abbiamo chat tra ricoverati e parenti surreali".
“Mio papà mi scriveva dall’ospedale chiedendo aiuto, è stato abbandonato", ha spiegato anche Eleonora Coletta, vicepresidente del Comitato nazionale dei familiari delle vittime Covid. "Mi diceva che neanche gli davano l’acqua - ha aggiunto -, non lo curavano e invece mio marito era andato in ospedale con sintomi lievi, per fare qualche esame, aveva il Covid da due giorni e respirava bene ma gli hanno messo la maschera dell’ossigeno ad alti flussi e in pratica gli hanno forato il polmone. Alla fine è morto per infezioni ospedaliere".
"Dopo l’allegra estate 2020 allietata anche dal bonus vacanze - ha detto poi la Gualini -, quando ci dicevano che eravamo pronti a una seconda ondata, abbiamo visto cose terribili, al centrosud quella è di fatto stata la prima ondata. In Puglia un 45enne viste le precarietà assistenziali dell’ospedale scrive alla giovane moglie 'non lasciarmi morire in questo Pronto Soccorso'. Non aveva nemmeno un campanello per suonare, non aveva da bere. Ci chiediamo a cosa sia servito l’incremento tariffario per degenza in area medica Covid o in terapia intensiva, se poi i diritti del malato e della persona non sono stati granchè rispettati. I medici erano spesso neolaureati. La famosa 'prescrizione' paracetamolo e vigile attesa si riscontra nella prima ondata ma anche nella seconda, anche nel 2022. Vigile attesa finchè non ti aggravi".
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia