12 Agosto 2024
Fonte: Imagoeconomica
Gianfranco Miccichè, oggi lunedì 12 agosto ha ufficializzato la sua scelta di abbandonare Forza Italia (Fi) per aderire al Movimento per l’autonomia (Mpa) di Raffaele Lombardo. Questa decisione rappresenta un altro capitolo significativo nella vita politica dello storico fondatore e coordinatore regionale del partito, figura centrale nella politica siciliana e protagonista del noto risultato elettorale del 61 a 0 in Sicilia (quando alle elezioni del 2001 Fi vinse in tutti i collegi siciliani per la Camera), viceré di Silvio Berlusconi nell'Isola, ex segretario regionale ed ex Presidente dell’Assemblea regionale siciliana (Ars). Miccichè lascia Fi e lo fa attaccando l’attuale Governo Meloni. Intervistato oggi da Repubblica, ha dichiarato: "All’interno della coalizione di centrodestra, non si può più parlare di diritti civili. La destra di Meloni sta rimuovendo i valori del congresso di Fiuggi. Si tratta di una repressione. È evidente che la maggior parte degli esponenti di Forza Italia con una visione riformista e liberale sia a disagio". Secondo l’ex sottosegretario, "Berlusconi non avrebbe mai permesso questa situazione. Io sto lanciando un segnale: questa Forza Italia non è quella di Berlusconi, è anonima e succube degli alleati di governo. Ma ricorda i nomi dei ministri di Forza Italia? Si conosce solo Tajani, il che è indicativo di un problema. Le scelte vengono fatte dagli altri".
Questa non è la prima volta che il percorso politico di Miccichè si separa da quello di Fi, e la sua decisione non è inaspettata. Nel 2012 uscì dal Popolo delle Libertà (Pdl) di Berlusconi e fondò un partito tutto suo, Grande Sud, per candidarsi alla presidenza della Sicilia il 28 agosto del 2012. Anche in quell'occasione c’era il sostegno di Lombardo: una spaccatura nel centrodestra, che all’epoca portò alla vittoria di Rosario Crocetta alla guida della regione siciliana. Dopo la sconfitta, Miccichè tornò in Forza Italia: "Quando ho creato un mio partito, lo feci con l’assenso di Berlusconi dopo essere stato a parlarne con lui per una sera intera a Roma: il presidente voleva una Lega del Sud come contraltare a quella di Bossi e Maroni. Nel 2012 andai contro l’allora candidato Musumeci, che perse. Peccato non averlo fatto pure cinque anni dopo, quando invece vinse", ha affermato nell’intervista rilasciata a Repubblica. Questa volta, tuttavia, la decisione segue un periodo di lungo logorio: da quando Renato Schifani è diventato presidente regionale, Miccichè si è gradualmente allontanato dal partito. Dopo aver chiuso la campagna elettorale per le regionali del 2022 a Palermo insieme, sullo stesso palco, poche settimane dopo è iniziato il conflitto all’Ars, che ha portato Gaetano Galvagno, presidente dell’Assemblea, a registrare temporaneamente due gruppi a nome Forza Italia. Il secondo gruppo è stato poi cancellato, ma la lotta interna con Schifani ha portato Miccichè a rimanere fuori, iscrivendosi al gruppo misto. La frattura all’interno di Forza Italia in Sicilia è diventata sempre più profonda e visibile: le ultime Europee hanno mostrato un "doppio partito" siciliano, con una forte contrapposizione tra l’ala palermitana e quella catanese, evidenziata rispettivamente dai 100mila voti di Marco Falcone contro i 121mila di Edy Tamajo. Quest’ultimo, vicino a Schifani, era stato l’ultimo acquisto di Miccichè prima delle regionali del 2022. Ora è lo stesso ex forzista a sottolineare la scarsa convinzione di Tamajo nell’appartenenza al partito del compianto Berlusconi: "In Sicilia abbiamo vinto con un deputato, Edoardo Tamajo, che ancora oggi risponde a un ex ministro del Pd (Salvatore Cardinale, ndr), mentre un altro eletto forzista in Europa, Marco Falcone, è stato rimpiazzato in giunta da un tecnico", confida a Repubblica.
La presenza di Cardinale tra gli azzurri attraverso Tamajo, appunto, e la divisione di Forza Italia in Sicilia coinvolgono anche gli ex presidenti Totò Cuffaro e Raffaele Lombardo, schierati su fronti opposti nella diatriba interna. L’ingresso di Miccichè nell’Mpa di Lombardo sembra quindi coerente vista l’aperta opposizione di quest’ultimo a Schifani, il quale è invece supportato da Cuffaro. Alle Europee 2022, Forza Italia in Sicilia ha raggiunto il 23 per cento dei consensi, il dato più alto in Italia a livello regionale. Un successo per il partito del governatore, nonostante l’assenza dell’artefice del 61 a 0. "Ci sono almeno altri tre partiti", avevano indicato alcuni esponenti azzurri catanesi all’indomani delle europee e riferendosi al sostegno di Cuffaro e all’influenza di Cardinale, mentore di Tamajo. Sul lato orientale dell’Isola, Lombardo, che nelle scorse europee sosteneva Falcone, accoglie l’ex console berlusconiano Miccichè, attualmente indagato per induzione indebita riguardo a una candidatura alle Regionali del 2022, ma anche per peculato e truffa per l’uso improprio dell’auto blu (come ad esempio portare il gatto dal veterinario).
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