Ponte sullo stretto, La Russa promette: "Se restiamo 5 anni lo faremo"

Il presidente del Senato Ignazio La Russa torna a rilanciare il progetto del ponte sullo stretto di Messina. Presente alla Festa Tricolore di Catania, uno dei leader e figura di spicco di Fratelli d'Italia ha infatti affermato: "Il ponte sullo stretto di Messina? Io ci credo. Stavolta, se governiamo cinque anni, lo faremo davvero...".

Ponte sullo stretto di Messina, La Russa: "Lo faremo"

"Diceva mio padre che suo padre, che era nato nell'Ottocento", continua il presidente del Senato, "gli diceva che da ragazzo già si parlava del ponte sullo Stretto. La Sicilia non più isola, ma legata stabilmente al resto d'Italia, significa che è giunto il momento di badare di più alla nostra Isola e cominciare una rimonta", ha aggiunto Ignazio La Russa.

Ma La Russa non ha parlato solo del Ponte sullo stretto. Successivamente è infatti intervenuto in merito alla manovra finanziaria 2023. "Le critiche di Confindustria? Beh, ricordo come non ci sia stata una sola manovra che Confindustria non abbia criticato, e meno male, aggiungo io, perché siamo stati criticati sia dal capo di Confindustria che dal capo dei sindacati", ha detto. "E questo vuol dire che siamo nel giusto".

"Noi non siamo al servizio di nessuno, se non del popolo italiano e questo vuol dire equilibrio", continua La Russa. "Ma poi è passato appena un mese e due terzi dei soldi della manovra dovevano andare a contrastare il problema energetico quindi è chiaro che altre cose che avremmo voluto cominciare a fare le abbiamo dovuto rinviare". 

Lo stesso giorno, sabato 3 dicembre 2022, la presidente del consiglio e leader indiscussa di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, era presente alla 8ª edizione dei "Dialoghi Mediterranei di Roma" (VIDEO). Qui però ha parlato soprattutto di migranti e Ue. "Serve più Ue sul fronte sud", ha detto Giorgia Meloni.  perché "da soli non possiamo gestire un flusso con dimensioni ormai ingestibili". Infine: "Il Mediterraneo ha bisogno di essere percepito prevalentemente come una comunità di destino e non come un luogo di morte causato dai trafficanti di vite umane"