16 Novembre 2022
Sarà “mister vaccino” Alessio D’Amato il candidato del Pd alle elezioni regionali del Lazio che dovrebbero tenersi il 12 febbraio 2023 (la data è ancora da ufficializzare). D’Amato, ex assessore alla Sanità della giunta dem di Nicola Zingaretti, è stato indicato dalla direzione del Partito democratico laziale e ha già incassato il sostegno del Terzo polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi. L’obiettivo, ora, è valutare la possibilità di inserire nella coalizione anche il M5s, che faceva parte della giunta Zingaretti con Beatrice Lombardi. Secondo un sondaggio dell’istituto Izi, in caso di mancata alleanza tra Pd e M5s il centrodestra sfiorerebbe il 50% dei consensi (per la precisione 48,8%). Ecco perché per i democratici è fondamentale replicare l’alleanza giallorossa già vista sia nel Lazio sia a Palazzo Chigi col governo Conte II.
Intanto il nome di D’Amato c’è. Ora resta da vedere se il candidato dei dem dovrà passare per le primarie della colazione. “Le primarie? Non ci sottraiamo se verranno chieste, è la nostra genesi, se questo serve a contribuire ad allargare il perimetro della coalizione”, ha spiegato lo stesso D’Amato al termine della direzione dem del Lazio, alla quale si sono presentati in 34 su 50 (con il solo voto contrario di Marco Miccoli). Sulla possibile alleanza col M5s, invece, è intervenuto il responsabile degli Enti locali dei dem, Francesco Boccia. “Non è mai stato detto no a Giuseppe Conte sui temi che aveva posto, anche perché quelli sono i temi su cui abbiamo lavorato molto bene con Zingaretti in Regione. Noi abbiamo governato, e governato bene, cambiando la storia della sanità del Lazio, e oggi chi si tira indietro rischia, dopo aver portato Meloni a Palazzo Chigi, di consegnare alla destra anche la Regione Lazio”.
Sulla questione si è espresso anche il segretario laziale del Pd, Bruno Astorre. “Nelle proposte programmatiche del Partito democratico sono comprese sostanzialmente tutte le proposte che ha fatto Conte: dalla mobilità sostenibile al lavoro, alla sanità, alla transizione energetica. Naturalmente l’unico punto che non c’è e che non ci potrebbe mai essere in un programma regionale è la questione del ciclo dei rifiuti di Roma, che attiene al sindaco di Roma, non è da programma regionale e su questo il Pd sostiene Roberto Gualtieri”.
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