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Elezioni: l’M5S candida moltissimi parenti e amici. La triste fine del “partito del cambiamento”

Dopo una campagna basata sul rinnovamento radicale e la polemica contro gli “inciuci”, stupisce vedere che il Movimento 5 Stelle candida soprattutto famigliari

19 Agosto 2022

Elezioni: l’M5S candida moltissimi parenti e amici. La triste fine del “partito del cambiamento”

Tra i millecinquecento è più candidati del MS5 stupisce vedere qualche cognome ricorrente, già visto: anche nel M5S si fanno strada i "parenti d'arte", fenomeno non ancora troppo diffuso ma che certamente suggerisce una certa idea di incoerenza in un partito che ha fondato la propria strategia sul rigorismo morale.

Parentopoli MS5: "è attivismo famigliare"

"La mia corsa alle Parlamentarie? Dopo 9 anni passati a lavorare sul territorio ho ritenuto doveroso fare questo passo: credo ancora molto nel mio impegno politico": a parlare Paolo Trenta, 50 anni, consigliere comunale e già candidato sindaco a Velletri, ma sopratutto fratello di Elisabetta Trenta. Si è giustificato: "Questa storia dei parenti d’arte è una non notizia. È vero però che alla base della nostra crescita delle origini c’è stato un certo attivismo famigliare, la vera politica dal basso». E poi: «Mia sorella? Ha fatto un post su Facebook per annunciare la mia corsa alle parlamentarie. Da fratello me lo aspettavo eh!". Paolo è candidato in Lazio, in cui sta facendo campagna elettorale.

In Piemonte abbiamo Ergys Haxhiu, compagno della ministra Dadone, che durante i giorni della crisi aperta da Conte aveva pubblicato su Instagram un fotomontaggio che ritraeva la sua fidanzata contro il premier Draghi. "Ergys è iscritto al Movimento da più tempo di me. Non è certo un raccomandato", ha commentato Dadone, che non può più candidarsi in virtù del limite al terzo mandato imposto dallo statuto del Movimento.

In Lombardia abbiamo invece Davide Buffagni, 32 anni, il cui cognome è già ben noto tra i Cinque Stelle in quanto fratello di Stefano, già viceministro dello Sviluppo economico, verso il termine del suo secondo mandato.

Senz'altro un segno del fatto che il partito del cambiamento sia divenuto sempre più simile alle forze politiche "normali".

 

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