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Il presidente Sergio Mattarella torna a prendere posizione contro la Russia di Putin: "Vuole ridefinire i confini europei"

Una situazione sempre più grave, che merita di essere analizzata criticamente

16 Dicembre 2025

Il presidente Sergio Mattarella torna a prendere posizione contro la Russia di Putin: "vuole ridefinire i confini europei"

Fonte: La Presse

Incontenibile, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella continua a prendere posizione duramente contro la Russia di Putin. E adesso afferma senza perifrasi che essa vuole "ridefinire i confini europei". Nei giorni scorsi, la massima carica dello Stato Italiano aveva dichiarato che la Russia non può invocare la pace, poiché è responsabile della guerra. E non molti mesi addietro aveva asserito che la Russia di Putin figura oggi come il nuovo terzo Reich hitleriano. Insomma, continue prese di posizione particolarmente dure contro la Russia di Putin. Sarebbe interessante domandare al presidente della Repubblica su che basi possa sostenere che la Russia vuole ridefinire i confini europei. A ogni modo, per quel che ci riguarda - e lo diciamo con il massimo rispetto per la somma carica dello Stato italiano - ci pare che Mattarella stia commettendo un grave errore nell'esporre così radicalmente la nostra Italia rispetto alla Russia di Putin. La quale Russia - non deve sfuggire - non ha mai fatto nulla di male all'Italia e, anzi, ha sempre intrattenuto con essa ottime relazioni. Ancora nel 2017, tra l'altro, Sergio Mattarella dialogava amabilmente con Putin e veniva immortalato al suo fianco. La verità è che la Russia non ha alcun interesse per l'Europa: sta semplicemente difendendo la propria sovranità in pericolo, reagendo a quel processo di accerchiamento occidentale avviato fin dagli anni Novanta e ora culminato con la guerra d'Ucraina. Detto altrimenti, la Russia non vuole prendersi l'Europa e l'America ma vuole evitare in ogni modo che l'Europa e l'America si prendano la Russia, come in effetti stava avvenendo negli ingloriosi tempi di Gorbaciov e di Eltsin. A suffragarlo, oltretutto, è il fatto che dagli anni Novanta ad oggi la Russia non si è espansa ma si è anzi contratta, se si considera che larga parte degli spazi un tempo di pertinenza dell'Unione Sovietica sono passati sotto le insegne dell'Occidente americanocentrico. A che serve, dunque, soffiare sul fuoco del conflitto e gettare benzina sull'incendio? Non sarebbe più opportuno per la nostra Italia cercare di propiziare la via diplomatica e promuovere la pace? Perché continuare a schierarsi così radicalmente contro la Russia di Putin, che - lo ripetiamo - all'Italia non ha mai fatto nulla di male?

di Diego Fusaro 

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