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Quirinale, Letta dice no al nome di Berlusconi: "È divisivo. Serve patto di legislatura"

Il segretario Pd: "Serve figura di garanzia in scia con Mattarella, non capo politico"

16 Gennaio 2022

Quirinale, Letta: "Berlusconi divisivo. Serve patto di legislatura"

Fonte: lapresse.it

Entra nel vivo la battaglia per il Quirinale, con il segretario del Pd Enrico Letta che si oppone al nome di Silvio Berlusconi. "Nella decisione del centrodestra c’è un primo punto assolutamente chiaro, non c’è nessun diritto di precedenza che il centrodestra può vantare per indicare il presidente della Repubblica". Queste le parole di Letta, dette alla Direzione e ai gruppi del Pd. "Si è confuso un atto rispettoso delle istituzioni con l'idea che ci siano i numeri e un diritto di prelazione del centrodestra, non c'è, i numero non lo assegnano".

Quirinale, Letta dice no al nome di Berlusconi

"È profondamente sbagliata la logica dello scoiattolo, cercare voto per voto, nella dinamiche che il Paese sta vivendo", continua il dem. "In tanti ci chiedono di mettere in campo ora un nostro nome. Ma mettere in campo nomi significa bruciarli, essere oggetto di veti. Non è questo il nostro atteggiamento. Abbiamo intenzione di muoverci in direzione costruttiva, positiva, per un nome in scia con lo straordinario settennato di Mattarella", ha ribadito Letta. Al Quirinale serve "una figura istituzionale di garanzia, super partes, non un capo politico, divisivo, ma una figura di unità" ha rimarcato il leader dem.

"Quella del centrodestra è una scelta profondamente sbagliata - dice ancora Letta - quella di candidare il capo politico più divisivo che possa esserci. Ogni capo politico è divisivo, ma quando pensiamo a Silvio Berlusconi e la storia di questi ultimi 25 anni è difficile pensare a un capo politico più divisivo di lui". E ancora: "Bisogna eleggere un presidente che domani, svolte le elezioni nel 2023, possa dare l'incarico di governo a chiunque abbia vinto le elezioni politiche. Una condizione di normalità del sistema che parte dalla scelta oggi di una personalità che sia effettivamente la personalità istituzionale super partes".

"La mia iniziativa -prosegue il dem - è per un patto di legislatura che consenta al Paese di completare la legislatura nel tempo naturale, con il voto nella primavera del 2023, sull'elezione di un presidente della Repubblica super partes, di garanzia per tutti e la scelta forte di dare energia perché nei prossimi 14 mesi siano realizzate le riforme per una buona politica, che è possibile. Ognuno faccia una scelta di coraggio e generosità che verrà ripagato dagli italiani, ognuno esca da steccati e fortilizi".

"La mia proposta - ha aggiunto - è rivolta a chi ieri ha chiuso le porte al dialogo, una scelta sbagliata. Vogliamo riaprire quelle porte e quel dialogo per il bene del Paese". Infine: "Il Pd ritiene che sia necessario individuare una figura di alto profilo istituzionale, che rappresenti indiscutibilmente i valori dell’unità della Nazione, e quindi non di parte - prosegue il documento -. A tal fine occorre giungere rapidamente a una scelta condivisa dall’arco di forze parlamentari più ampio possibile, a partire da quelle dell’attuale maggioranza. Al contempo, la perdurante emergenza pandemica e la necessità di attuare con puntualità il Pnrr richiedono che siano comunque garantite stabilità nell’azione di governo e una conclusione ordinata, e nei tempi ordinari, della legislatura".

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