16 Dicembre 2021
Fonte: LaPresse
Per lo sciopero generale di oggi, 16 dicembre 2021, indetto dai sindacati Cgil e Uil, vi sono state molte manifestazioni e cortei. Dal palco di una di queste, a Roma, si è alzata la voce di un leader: Maurizio Landini. Il segretario di Cgil ha infiammato la folla, argomentando in maniera critica alcuni atteggiamenti dell'esecutivo durante i lavori della Manovra 2022.
È duro l'intervento del segretario di Cgil contro le decisioni prese per la Legge di Bilancio. Come riportato dall'Adnkronos, Maurizio Landini si espresso con tali parole: "In alcuni momenti la maggioranza che è così vasta ha preferito trovare una soluzione al suo interno piuttosto che discutere con le parti sociali come accaduto sul fisco: e questo sta determinando una lontananza tra i bisogni del Paese reale e la politica, che si sta sempre più chiudendo al suo interno e non si pone il problema che ormai metà del suo corpo elettorale non va a votare e non si sente rappresentata da questa politica". Questa è in sintesi la filosofia che c'è dietro lo sciopero. Landini ha concluso dicendo che "oggi c'e una domanda di partecipazione e il sindacato svolge la funzione di incanalare questo disagio sociale in un processo che ha l'obiettivo dei rafforzare la democrazia. Ma per farlo serve rafforzare il lavoro, il diritto ad avere un lavoro dignitoso e non precario".
Al di là del discorso di Landini, che incarna la filosofia dello sciopero, vi è un movente molto più generico del perché alcuni lavoratori oggi abbiano deciso di scioperare. Tutto nasce sempre dalla Manovra 2022. Secondo Maurizio Landini, la nuova Legge di Bilancio "non è assolutamente la base di una riforma fiscale degna di questo nome". Per combattere dunque un'errata redistribuzione della ricchezza e dare dignità ai lavoratori, è necessaria una rivoluzione (intesa come cambiamento) volta a dare più giustizia sociale e più giustizia economica. La pandemia, a detta di Landini, ha peggiorato le condizioni di molte persone, soprattutto lavorative e quindi il governo dovrebbe agire in modo tale che si combatta questa "pandemia lavorativa e sociale", prendendo delle decisioni più adeguate al nostro periodo.
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