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Quirinale, ora nessuno vuole più Draghi. Di Maio tradisce Conte e flirta con Renzi

Dopo che il pallino è passato in mano al centrodestra, improvvisamente nessuno sembra più volere SuperMario al Colle. E intanto continuano le turbolenze nel M5s, con il ministro degli Esteri che si avvicina all'odiato (da Conte) centro

16 Dicembre 2021

Governo Draghi, Di Maio: “Posta in gioco altissima, bravo Grillo”

luigi di maio (foto LaPresse)

Draghi sì, Draghi forse, anzi Draghi no. SuperMario ora al Colle non ce lo vuole improvvisamente più nessuno. Da quando Enrico Letta e Giorgia Meloni si sono avvicinati per sperimentare un neo bipolarismo con loro due al centro e il nuovo nascente "grande centro" renziano e berlusconiano polverizzato, il clima è cambiato intorno al premier. Matteo Renzi ha risposto al flirt degli amici nemici Enrico e Giorgia dando il pallino a Matteo Salvini, affermando che la scelta del prossimo presidente spetta al centrodestra. Una mossa che ha di fatto incastrato una coalizione che forse non esiste più. Renzi sapeva che dando il pallino a Salvini avrebbe potuto creare delle frizioni interne tra il leader leghista e Giorgia Meloni.

Ecco perché ora vogliono tutti (tranne Meloni) Draghi a Palazzo Chigi

Così sembra essere stato. La conseguenza è che ora non c'è ancora accordo sul nome, e anche che entrambi si sentono un po' più deboli in caso di elezioni anticipate. Il sostegno quasi unanime che c'era prima ora sembra non esserci più, con diversi partiti che paiono invece voler far permanere Draghi a Palazzo Chigi in attesa di tempi migliori, magari nel 2023. E se non però essere Sergio Mattarella il prescelto, come ancora in qualche modo spera il Pd, che sia un nome istituzionale. Alla Marta Cartabia, per esempio.

Fatto che sta la strada verso il Colle sembra ostruita per Draghi, che tra l'altro pare essersi autoescluso con la proroga dello stato di emergenza e il nuovo sigillo apposto ai confini dell'Italia. Solo Fratelli d'Italia sembra ancora disposto a lavorare per lui, anche perché sarebbe l'unica forza politica alla quale converrebbe andare a votare adesso visti i sondaggi in crescita che potrebbero in ogni caso rafforzarne il contingente parlamentare, pure se non facente parte di un nuovo ipotetico governo.

Battaglia nel M5s, Di Maio flirta col centro di Renzi e Calenda

Intanto, vanno registrati gli ennesimi movimenti interni al Movimento Cinque Stelle. Lo si vede da quanto sta facendo Luigi Di Maio, che ancora una volta si muove in senso opposto da quello che dovrebbe essere il suo leader politico, Giuseppe Conte. Il ministro degli Esteri avrebbe avviato la diplomazia nei confronti di Italia Viva e Azione, vale a dire Renzi e Calenda. Due figure a dir poco ostili nei confronti di Conte, che ha praticamente conversato e parlato con tutti nella sua vita politica a parte loro due. Secondo quanto riporta il Messaggero, Italia Viva sta tentando di riportare Di Maio in auge, perché così è il caos. Tanto che sempre il quotidiano romano riporta le parole di Vincenzo Spadafora che, quando sente evocare anatemi su Renzi e Calenda, se la ride: “E’ ben bizzarro che, dopo aver fatto accordi e governi con tutto l’arco parlamentare, ora ci impuntiamo nel ritenere incompatibili con noi due partiti minori”. 

C'è persino chi si immagina un grande centro con dentro anche Di Maio. Impronosticabile e sorprendente fino a un certo punto, viste le già tante trasformazioni politiche e geopolitiche dell'uomo ormai più "scafato" tra i pentastellati.

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