15 Dicembre 2021
Fonte: lapresse.it
"Meloni, Berlusconi, Toti, Cesa e Renzi". Non è una formazione di calcio a cinque ma l'elenco degli alleati di Matteo Salvini e della Lega. Elencati dallo stesso leader del Carroccio, che durante un evento a Bari ha detto: "Lunedì chiamerò i segretari di tutti i partiti" sulla questione del Quirinale, partendo appunto dagli alleati. Tra i quali lo stesso Matteo Renzi. Viene dunque giù la maschera sul posizionamento dell'ex premier originario di Firenze. Non tanto in un grande centro che ancora non esiste, quantomeno per adesso, ma semmai più nella coalizione di centrodestra. Questo è quantomeno quello che vuole far passare Salvini, magari anche per strategia.
I presenti all'incontro con Salvini a Bari sono apparsi sorpresi a sentirsi elencare il nome di Renzi tra gli alleati individuati dal leader della Lega. Non sembrava certo un mistero il fatto che sul Quirinale Renzi si stia muovendo di concerto con Salvini, anche per neutralizzare la convergenza tra Enrico Letta e Giorgia Meloni che potrebbe a sua volta neutralizzare il grande centro immaginato da Renzi e non solo. Anche se il leader di Italia Viva si affretta a sottolineare che a suo parere esistono due canali.
"Se la maggioranza si dovesse dividere sul Quirinale cadrebbe il governo? Secondo me no, comunque le vicende
del Quirinale sono sempre peculiari", ha detto infatti Renzi. "L’altra volta ricorderete con un pezzo di maggioranza noi non eravamo d’accordo. Io era segretario del Pd e l’Ncd aveva qualche dubbio sul candidato che il Pd espresse. Poi devo dire che Alfano, che è stato comunque un signore, ha espresso il suo consenso su Mattarella. Però non è detto che maggioranza di governo e maggioranza del Quirinale sia la stessa cosa. Non è necessario che coincidano, e spero che la maggioranza sia ancora più larga".
Intanto la Giunta per le immunità del Senato ha rimandato il caso Open alla Corte costituzionale. E nel frattempo Silvio Berlusconi non ha ancora sotterrato i sogni per il Quirinale. Secondo Repubblica, Berlusconi ha la convinzione di poterla spuntare e trovare gli appoggi, anche con il sostegno del redento Marcello Dell’Utri, L'ex premier è certo di potersi presentare come salvatore della patria nel caso nei primi tre voti non si raggiungesse un accordo ma avessero la meglio i franchi tiratori.
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