14 Dicembre 2021
Mario Draghi al Quirinale (fonte: lapresse.it)
La proroga dello stato d'emergenza a marzo 2022 vuol dire una sola cosa: Mario Draghi ha rinunciato al Quirinale. E i partiti sono stati veloci a recepire il messaggio. Tanto che in queste ore Matteo Salvini avrebbe già chiesto un tavolo agli altri partiti per discutere del futuro Capo dello Stato. Come scrive il Professor Paolo Becchi sul blog di Nicola Porro: "La dietrologia ha poco senso. Conta il significato politico dell’atto. Ed è un chiaro messaggio alle forze politiche. Lui da Palazzo Chigi non si sposta e dunque tocca ai partiti trovare un nome per il Quirinale."
Il motivo è semplice ed è lo stesso che rischia di azzoppare anche la candidatura di Berlusconi: la mancanza dei numeri. D'altronde era evidente già da tempo che i partiti si stessero rivoltando contro l'uomo che meno di un anno fa avevano frettolosamente nominato. Tutta l'autorità dell'ex numero uno della BCE non gli ha impedito di farsi mettere i bastoni fra le ruote nel corso degli ultimi mesi. Specialmente nel corso dell'iter legislativo per l'approvazione della manovra di bilancio per l'anno corrente. Ma c'era d'aspettarselo dal momento che, scrive Becchi, era stato lo stesso Draghi a maltrattare "il Parlamento come nessun altro prima di lui, riducendolo a un mero passacarte che non aveva neppure il diritto di modificare una virgola del suo operato. Come poteva pensare che il Parlamento lo votasse, dopo che lo ha umiliato e offeso?"
"Ha prevalso il Ttd: tutti tranne Draghi - scrive ancora Becchi - Insomma, il Parlamento ha fatto capire che dopo la monarchia costituzionale di Re Giorgio (Napolitano), nessuno avrebbe votato quella assoluta di Re Mario" Quale la prossima voce dell'agenda politica ora? Sicuramente risolvere con l'illegittimità costituzionale insita nella proroga dello stato d'emergenza. Un punto caro ad una certa ideologia vicina al movimento scettico delle decisioni governative in materia di salute pubblica. Ma - conclude Becchi - per un Draghi "incattivito" dal fallimento delle sue ambizioni quirinalizie non dovrebbe essere un problema: "La legge consente rinnovi per massimo 24 mesi. E allora dove sta il problema? Ma ragazzi, basta fare una nuova legge, o anche un decreto, che sostituisca quelli precedenti, e il gioco è fatto. Il problema è che con Draghi al Colle non ci sarebbe più stato bisogno del Covid; adesso saranno cavoli amari per tutti"
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