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Caso Morisi, l'ex guru social della Lega non andrà a processo: chi lo risarcirà di tutto il fango?

Luca Morisi non sarà processato per la notte a base di cocaina e sesso con due romeni. Si chiude così la vicenda che ha coinvolto l'ex capo della comunicazione della Lega

30 Novembre 2021

Luca Morisi a Porta a porta, 2019

Luca Morisi a Porta a porta, 2019 (fonte foto lapresse.it))

Il Pubblico Ministero della Procura di Verona ha chiesto l'archiviazione per Luca Morisi, rimasto coinvolto nell'inchiesta sulla notte dello scorso 14 agosto. L'ex guru social era accusato di procurarsi e smerciare la cosiddetta droga dello stupro, il GHB. Nei fatti Morisi faceva un uso abituale di cocaina, ma solo non ne rivendeva e non ne possedeva ingenti quantitativi che avrebbero potuto giustificare un intervento della Procura. "La richiesta di archiviazione è per particolare tenuità del fatto" ha a tal proposito affermato la Procuratrice Angela Barbaglio.

Caso Morisi, cosa è successo la notte del 14 agosto

Stando alle ricostruzioni fatte quando le prime indiscrezioni sul caso, la notte del 14 agosto Luca Morisi aveva dato appuntamento a due uomini di origini rumene nella sua villa a Belfiore, in provincia di Verona. Morisi era entrato in contatto con quegli uomini tramite un'app per incontri fra omosessuali, Grindr. Dopo l'appuntamento i due uomini litigano con Morisi l'indomani mattina. Uno dei due chiama le forze dell'ordine che proprio in quest'occasione rinvengono discrete quantità della "droga dello stupro". I due rumeni indicarono poi Luca Morisi come l'uomo che aveva donato loro la suddetta sostanza. Donato, non venduto. Un'affermazione che era parsa da subito sospetta e che aveva fatto scattare la perquisizione immediata nella villa del responsabile della comunicazione leghista. All'interno della casa venne anche rinvenuta una "polvere bianca" in modeste quantità che si scoprirà poi essere proprio cocaina.

Caso Morisi, chi risarcirà il guru della Lega da tutto il fango?

Da subito i contorni della vicenda sono apparsi a dir poco sfocati. Prima di tutto per le due sostanze coinvolte: la GHB e la cocaina. Ma anche e soprattutto per le tempistiche con le quali sono diventate di dominio pubblico le vicende trattate. Se infatti la notte del 14 coincide anche con la denuncia alla Procura di Verona, bisognerà aspettare un mese, cioè metà settembre del 2021 prima che i fatti vengano rivelati dalla stampa. Casualmente in prossimità delle elezioni amministrative di inizio ottobre. Inoltre sin dalle prime acquisizioni degli inquirenti era chiaro che la droga dello stupro era stata procurata proprio dai rumeni, che poi avevano mentito in seguito alle forze dell'ordine per non finire nei guai. "Ti portiamo G. Tu cosa usi?", si legge nella chat dell'applicazione. Con "G." s'intendeva proprio la GHB finita al centro delle attenzioni pubbliche e dei PM. Di cosa rimane accusato Morisi alla fine di tutta questa storia? Di poco o nulla sostanzialmente. Rimane la questione cocaina, che date le piccole quantità non porterà conseguenze penali all'ex guru della Lega. Intanto però Morisi e la sua storia sono finiti al centro di un severissimo attacco per fini politici. Difficile ritorni alla posizione che aveva all'interno del partito. Difficile anche che possa riprendersi la propria vita privata dopo lo sbandieramento dei propri vizi in pubblica piazza. Chi risarcirà Morisi quindi?

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