17 Novembre 2021
Fonte: lapresse.it
"C'è una propaganda per ridurre o tradurre il dissenso a fascismo, facendo l'equazione No Vax uguale fascisti, una propaganda molto attiva", dice Carlo Freccero, commentando all'AdnKronos gli sviluppi dell'inchiesta sui messaggi Instagram e sul ruolo di Forza Nuova nel movimento dei No Vax. Freccero ricorda che "i fascisti di Forza Nuova hanno una consistenza elettorale pari allo 0,2% mentre sommando le presenze nelle piazze di protesta" contro l'odiato Green pass "si arriva a milioni di persone...".
Oltretutto, aggiunge Freccero, "emergono anche dipendenze dei vertici neo-fascisti da servizi segreti stranieri, mentre lo stesso leader ha dichiarato che il famigerato e vergognoso assalto alla Cgil era stato tollerato dalle forze dell'ordine e che lo stesso ministro dell'Interno sembra che ne fosse al corrente. In ogni caso, gente come me o come Cacciari è di sinistra, non è certo fascista... quindi l'equazione fra No Vax e neofascisti va assolutamente respinta: attenti a non fare di tutta l'erba un 'fascio'...".
"Il Green Pass, con la riduzione della durata dei vaccini e dei tamponi, diventerà il riferimento centrale delle nostre vite: per 'vivere', passeremo le nostre vite continuamente a rinnovarlo. Chi non ce l'ha, non potrà fare nulla, restando in isolamento e discriminato a vita; chi invece ce l'ha, vedrà ruotare tutta la sua vita intorno al green pass, che diventa così una nuova carta d'identità, un nuovo passaporto, una nuova patente, una nuova tessera sanitaria e, come le chiavi di casa, guai a dimenticarselo!".
Per Freccero, "lo scopo è quello di aprire il controllo sui cittadini. Se guardiamo oltre, al prossimo futuro, è chiaro che questo controllo è l'ossessione del nuovo Potere di fronte alla complessità della società futura". "La democrazia", risponde Freccero, "quella che non c'è più, superata dagli esecutivi tecnocratici e dalla tensione a un governo europeo, a un nuovo ordine mondiale".
Infine: "Io non mi fermo mai al presente, ma sono stato abituato ad analizzare il presente guardando al futuro. Del resto, sono della generazione di Piazza Fontana e non mi fermo alla tragica vicenda ma mi chiedo perché sia avvenuta e cosa nascondeva: sono della scuola del sospetto".
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