29 Ottobre 2021
Enrico Letta (fonte Lapresse)
"La parola di Renzi non ha valore". Lo scrisse nel 2015 nel libro "Andare insieme, andare lontano". E con ogni probabilità lo ribadisce adesso, Enrico Letta, dopo quando accaduto sul ddl Zan. Una riforma che è finita impallinata tra i banchi del parlamento con una inedita ma neanche troppo alleanza non scritta tra Italia Viva e Forza Italia, componenti del governo Draghi che hanno comunque fatto saltare una riforma prevista dallo stesso esecutivo. Ma le conseguenze non sono solo sul governo in carica o sui possibili movimenti di Renzi e Silvio Berlusconi, che come raccontato ieri sembrano già pronti a passare alle cose formali dopo i numerosi flirt degli anni passati.
No, le conseguenze sono e saranno anche sull'alleanza di centrosinistra con il nuovo Ulivo che va già a farsi benedire. Quanto accaduto sul Ddl Zan sembra infatti segnare il solco definitivo tra Pd e Italia Viva, rendendo di fatto impossibile ogni forma di collaborazione tra gli uomini di Letta e quelli di Renzi, che già si odiavano cordialmente. Come riporta il Foglio, Letta avrebbe detto che “Italia viva si è autoespulsa da qualsiasi progetto di centrosinistra futuro”. Vale a dire il cosiddetto nuovo Ulivo. Sì, perché agli occhi di Letta, Renzi si è confermato inattendibile e inaffidabile.
Dall'altra parte, scaricare tutte le responsabilità su Italia Viva fa comodo al segretario del Pd, che in tal modo può evitare di guardarsi in casa e accorgersi dei franchi tiratori del Pd che hanno anch'essi votato contro il Ddl Zan. Non solo. Con questo voto contrario Letta spera che l'asse con Renzi mantenuto dalla parte riformista del Pd venga meno, dando maggiore forza alla sua leadership. Cosa che può accadere, ma di fatto la vicenda rischia di indebolire il cosiddetto nuovo Ulivo prima ancora che nasca ufficialmente. Il problema è che Renzi ora starebbe pensando e trattando con Berlusconi per la formazione di un grande centro che potrebbe cambiare le carte in tavola in vista delle Politiche 2023.
Proprio ora, che il Pd pensava di avere le carte in mano dopo il trionfo alle amministrative, scopre dolorosamente che nulla è ancora stato fatto e che Renzi, nonostante le basse percentuali del suo partito, ama ancora muoversi da kingmaker. No, Enrico non può ancora stare sereno.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia