02 Settembre 2021
Fonte: lapresse.it
Nella giornata di mercoledì 1 settembre, il Green pass è diventato obbligatorio su aerei, navi e treni e autobus a lunga percorrenza e, per questo, si temevano blocchi delle stazioni e proteste, che per altro erano state annunciate nei giorni precedenti. "Per fortuna non ci sono stati i blocchi delle stazioni, fermare i treni mi sarebbe sembrata una cretinata", ha detto il deputato della Lega Claudio Borghi. "Non è che chi va in piazza ha più ragione, non sono organizzatore di manifestazioni. Mi verrebbe da dire - aggiunge - che qualcuno sarebbe stato contento di vedere fermare i treni".
"Ci sono tanti che godono ad avere la possibilità di criminalizzare una posizione legittima e non fuori dal mondo", spiega il leghista. "Ci sono 12 milioni di italiani che non hanno il green pass e che non possono prendere un treno di corsa se avessero la necessità di prenderlo. E' un punto politico, mi sembra doveroso che questi cittadini abbiano la loro rappresentanza". "Noi non abbiamo mai organizzato manifestazioni, anche quando ho partecipato io ad una protesta - continua Borghi - non l'avevo organizzata. Se si tratta di portare un esempio, una solidarietà, un ascolto, sono in prima linea".
"Ma è pazzesco che ci siano 12 milioni di Italia che non hanno il green pass e venga considerato assurdo, eversivo, che qualcuno voglia dar loro rappresentanza". "Se uno protesta contro il green pass viene tacciato di terrorismo, il termine 'eversivo' non l'ho usato io. Non è che perché un cretino ha dato un pugno a uno, allora si può parlare di terrorismo".
"Se tutti ci si dà una calmata e si fa come ieri in Parlamento, si discute in modo che tutti possano esprimere le proprie idee si capiscano le posizioni è meglio per tutti. Senza criminalizzare il dissenso", conclude l'esponente ed economista leghista.
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