17 Febbraio 2021
Fonte: lapresse.it
Nelle ultime ore è nato un intergruppo parlamentare M5S, Pd e Leu, una mossa dei dem per tenere uniti i 5 stelle. Il governo Draghi, infatti, passerà oggi, mercoledì 17 febbraio, alla prova del voto di fiducia: un passaggio delicatissimo per i senatori pentastellati, che rischiano di spaccarsi in due. La nuova "alleanza" servirebbe inoltre per evitare che ai possibili voti contrari si sommino le astensioni, via caldeggiata da Davide Casaleggio.
Durante una prima assemblea dei capigruppo, nel pomeriggio di martedì 16 febbraio, Andrea Marcucci (Pd) aveva annunciato che sarebbero state individuate "forme di collegamento con i partiti della vecchia maggioranza anche durante il governo Draghi". Subito dopo il presidente dei senatore 5 Stelle, Ettore Licheri, informava i suoi che presto sarebbe stato stilato un documento per sancire la continuità dell’esperienza politica portata avanti nel governo Conte 2.
Infine, come terzo atto, è poi succeduta una nota formale sottoscritta da Marcucci, Licheri e Loredana De Petris di Leu per annunciare la nascita dell'intergruppo. Il primo ad applaudire all'iniziativa è l'ex-premier Giuseppe Conte: "Scelta giusta e opportuna", perché, "le forze che hanno già proficuamente lavorato insieme devono nutrire la loro visione democratica e solidaristica con proposte concrete e con traiettorie riformatrici ben chiare, in modo da alimentare questo patrimonio comune e da affinare una condivisione di intenti e di obiettivi". E ancora: "È questo il modo migliore per affrontare il voto di fiducia al nuovo governo che si preannuncia già domani in Parlamento".
Non si è fatto attendere nemmeno il commento del Ministro della Salute Roberto Speranza: "La nascita dell’intergruppo parlamentare Leu Pd M5s è un’ottima notizia e indica la strada giusta per coltivare un’idea di Paese che metta al centro la difesa dei beni pubblici fondamentali". Nicola Zingaretti, in tv a Cartabianca, ha definito l'iniziativa "molto importante" perché "dentro questa maggioranza così ampia, offre al presidente Draghi un'area omogenea per aiutarlo a raggiungere i propri obiettivi su un asse politico, quello dell'europeismo, che altrimenti sarebbe stato più debole".
Non tutti però a sinistra sono d'accordo con le mosse dei vertici. "Siamo parlamentari del Pd. Pensiamo a rilanciare l'iniziativa del Pd e a farlo uscire da questa assurda subalternità. Intergruppi che guardano al passato hanno davvero poco senso. Pensiamo semmai al futuro", lo scrive su Twitter Matteo Orfini, parlamentare del Partito Democratico.
Intanto il Centrodestra, sorpreso e tagliato fuori, ha risposto di avere da tempo dato vita a un coordinamento. Non si sa di cosa si tratti. In ogni caso, come ha riportato l'Ansa, l'ipotesi di creare una cabina di regia strutturata fra Lega e Fi, lasciando fuori FdI, complicherebbe la costruzione del puzzle delle alleanze alle amministrative.
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